Giorgia Perpellini dalla città teatro delle stragi firmate Isis: «Tutto sembra normale eppure è tutto così diverso»
BRUXELLES - È stata una notte diversa dalle altre, quella appena trascorsa, per i cittadini di Bruxelles. Come anche per Giorgia Perpellini, la ticinese che nella capitale belga sta portando a temine il suo stage presso una nota catena di alberghi americana.
Al suo risveglio, oggi, la città era la stessa di sempre, eppure, allo stesso tempo, anche diversa. «Tutto sta tornando alla normalità - ci racconta durante la sua pausa pranzo -. I mezzi pubblici hanno ricominciato a funzionare, ma le strade sono ancora trafficate».
In molti, infatti, hanno preferito l'auto alla metropolitana. Anche lei. «Questa mattina ho scelto di andare al lavoro in auto. La voglia era poca. Mi sono trovata in coda, ma ho notato che, nonostante i disagi, tutti erano tranquilli. Nessuno si è messo a strombazzare».
Il traffico, per le strade di Bruxelles, è conseguenza non solo delle numerose persone in auto. «Per motivi di sicurezza le gallerie e i tunnel sotterranei restano ancora chiusi», spiega.
La gente, insomma, è tornata al tran-tran quotidiano: «Qui in hotel si sono presentati quasi tutti. Sono pochi i colleghi che hanno preferito rimanere in casa per paura». Sorrisi e routine, ma l'argomento del giorno, ovviamente, è l'attentato e tutto ciò che radio e tv continuano a diffondere sull'argomento.
«Ci teniamo aggiornati su quello che accade - aggiunge Giorgia -, ma senza distrarci troppo dal nostro lavoro». Perché tutto deve andare avanti ed, anzi, è necessario reagire. «Quello che ho notato è, anche nei giorni successivi al 13 novembre, la positività della gente, che continua la propria quotidianità e non si fa abbattere. Vogliono infonderci la paura, ma dobbiamo rispondere positivamente».
Tutto questo a una manciata di giorni dalle feste. Che rischiano di diventare un problema per chi deve spostarsi. «C'è preoccupazione soprattutto tra chi deve partire in aereo - fa notare la nostra interlocutrice -. Molti voli sono stati deviati, ma le compagnie stanno cercando di ridurre al minimo i disagi».
In piazza Lussemburgo, intanto, il lutto è celebrato in silenzio. «Anche la nostra ambasciata svizzera, come tutte le altre, oggi ha la bandiera a mezza asta». Il sapore di queste parole deve essere amaro, perché a Giulia, nel pronunciarle, si strozza la voce.