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BOGNO"Ho dato 10mila franchi per una falsa promessa, non ho più nulla"

24.11.15 - 08:48
Il grotto "sociale" ha chiuso i battenti. E saltano fuori alcuni altarini
"Ho dato 10mila franchi per una falsa promessa, non ho più nulla"
Il grotto "sociale" ha chiuso i battenti. E saltano fuori alcuni altarini

BOGNO - Stipendi non pagati per mesi, affitti arretrati, una storia torbida di presunte «false promesse» fatte e poi rimangiate. E ancora: dipendenti pagati 10 franchi l’ora «a fronte dei 17.00 stabiliti da contratto». È un vaso di Pandora quello scoperchiato dalla chiusura, a metà ottobre, del “grotto sociale” Magnan di Bogno, in Valcolla. Che di “sociale” ci fosse poco, in realtà, nel progetto inaugurato dall’associazione Unione giovani ticinesi (Ugt) per «dare una possibilità di inserimento a persone in assistenza», lo avevamo detto tempo fa. A 20 minuti/tio quattro cittadini eritrei in assistenza avevano raccontato di esser stati «sfruttati» come manodopera abusiva all’interno del grotto e a casa del titolare. Il Cantone aveva preso le distanze.

Affitti e stipendi non pagati - Capitolo chiuso, dunque? Neanche per sogno. Ora le serrande sono abbassate, e saltano fuori «diverse mensilità non pagate» agli ex gerenti del ristorante, che si sono rivolti al sindacato. Sul caso è stata aperta una vertenza, conferma Matteo Poretti di Unia. Non solo. Anche il proprietario delle mura del grotto aspetta «diversi mesi» di affitti arretrati. Idem per l’assicurazione Rc (sospesa).

"False promesse" - Un’ex associata dell’Ugt si è rivolta all’avvocato Marco Pace di Lugano per chiedere un rimborso di 10mila franchi «versati all’associazione a fronte della promessa di un progetto sociale a favore dei più deboli». Promessa che «non è stata mantenuta» protesta la donna  che – disoccupata – racconta di avere «investito tutto quello che avevo» nell’associazione e di sentirsi «letteralmente presa in giro».

"Tutte falsità" - Non è l’unica. «Ho lavorato per mesi a 10 franchi l’ora, anche se sul contratto ne sono dichiarati 17» racconta un cameriere-tuttofare proveniente da una comunità di recupero di tossicodipendenti, che a sua volta sostiene di essere stato «illuso con false parole» dall’Ugt. Il responsabile dell’associazione Alessandro Comini, da noi contattato, respinge ogni accusa. «Tutte falsità». Quanto al perché della chiusura: «Il progetto sociale non è decollato – ammette – ora siamo in trattativa per cedere l’attività». 

 

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COMMENTI
 

vulpus 8 anni fa su tio
Spiace per quella signora che ha fatto fiducia , elargendo i suoi soldi. Ma signora ,un pò di prudenza in queste cose non sarebbe opportuna? Se poi, da come lascia intendere ,non naviga nell'oro una preoccupazione in più prima di procedere saree un bene.

Disolina 8 anni fa su tio
Risposta a vulpus
il grotto era stato chiuso perche' giudicato non piu' a norma, poi in estate ha riaperto senza aver eseguito i lavori di ristrutturazioni necessari, forse perche' ritenuto "sociale". Ma la cattiva pubblicita' generata da questa conduzione ha danneggiato anche chi in Valcolla opera con professionalita' e onesta'.

Emu 8 anni fa su tio
mi convinco sempre più che siamo l'albania della Svizzera

navy 8 anni fa su tio
L'estate scorsa, vista la forte calura, ci siamo fermati per mangiare un boccone in questo simpatico grottino. Eravamo già stati nel locale ma, il nostro stare, risaliva a qualche anno fa. Abbiamo capito in ritardo che, la gestione, era una CATASTROFE! Di indicazioni ci fosse dietro un qualche "motivo sociale" nemmeno l'ombra da nessuna parte. Per quanto è poi del presunto aiuto a giovani (o meno) ticinesi in difficoltà, non facciamoci prendere in giro........... Il responsabile ai tavoli era di Napoli (abbiamo chiesto l'origine del suo accento) ed aveva lavorecchiato a Lugano in precedenza, il cameriere era un imbranato che metà bastava, la cucina lenta più di una lumaca, le costine poco cotte e le verdure cotte di contorno erano indecenti (sia per quantità che cottura) anche per un grotto! Abbiamo fatto l'errore di ordinare (per riempirci un poco la pancia) un gelato............due palline che, a mala pena, ne facevano una di quelle "standard". Tutto questo con, poco distante, un andirivieni di persone legate (o presunte) alla gestione del grotto che parlavano di organizzare qui, chiedere sostegno là, coinvolgere tizio e caio...... Per noi, IL GROTTO DEL MAGNAN È MORTO E SEPOLTO...........La colpa sicuramente della mala gestione e totale approssimazione ambiente ma anche e soprattutto delle autorità preposte che, ahimè, ragionano ancora come 50 anni fa..............

sedelin 8 anni fa su tio
Alessandro Comini è il tizio condannato nel 2010 per traffico di 20 kg di coca? azz, che punto di riferimento!

miomao66 8 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Azz
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