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CANTONEElettro-choc per trenta famiglie: "Ci espropriano l'aria"

04.05.15 - 07:11
Il gestore dell’elettrodotto Iragna-Magadino è ai ferri corti con i residenti
Elettro-choc per trenta famiglie: "Ci espropriano l'aria"
Il gestore dell’elettrodotto Iragna-Magadino è ai ferri corti con i residenti

BELLINZONA - Le lettere parlano chiaro. Dicono tutte la stessa cosa. «Ci risulta che non volete sottoscrivere il contratto sottopostovi» per il prossimo quarto di secolo: quindi, «per sbloccare la situazione» il gestore dell’elettrodotto che passa sopra le vostre case «ha deciso di adire alle vie legali». Un ultimatum, prima di «procedere all’esproprio». La scadenza era fine aprile: saltando il ponte del primo maggio gli «espropri» come li chiamano gli avvocati dovrebbero partire da oggi per quelle famiglie ticinesi (una trentina in tutto) che si sono rifiutate di concedere a Swissgrid il permesso di attraversare le loro proprietà con i cavi dell’alta tensione sulla tratta Iragna-Magadino (Aet) per i prossimi venticinque anni.

«Abbiamo deciso di opporci in considerazione sia dei pericoli per la nostra salute sia del danno economico» spiega Elvio Bernardi, diretto interessato nonché presidente dell’associazione Proprietari di immobili attraversati dagli elettrodotti (Piae) fondata ad hoc nei giorni scorsi allo scopo di «sensibilizzare le autorità sul tema e riunire tutti i proprietari ticinesi per far fronte comune contro questi metodi ricattatori». Per Bernardi le lettere (vedi il documento allegato) «hanno il chiaro scopo di intimidire, facendo pensare a un intervento sulla proprietà privata quando in realtà si tratta di un esproprio aereo per cui il gestore deve versare un indennizzo».

A parte i modi «minacciosi», il problema per Bernardi è che «è una misura che non tiene conto della volontà e dei diritti delle persone, non ultimo quello alla salute». Swissgrid dal canto suo fa sapere che «nei prossimi giorni proseguiremo comunque le trattative per cercare di trovare una soluzione». L'azienda, spiega il portavoce Andreas Schwander, «è attenta alle esigenze della popolazione ma bisogna sottolineare che gran parte delle linee elettriche sono state realizzate prima ancora delle abitazioni: il territorio ticinese e svizzero in generale è sempre più urbanizzato e da qualche parte l'elettricità deve pur passare».

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