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CANTONE“A testa alta, solidarietà è lottare insieme. Non c’è lavoro senza dignità”

01.05.15 - 15:09
La pioggia non ha fermato i tradizionali cortei del primo Maggio
tipress
“A testa alta, solidarietà è lottare insieme. Non c’è lavoro senza dignità”
La pioggia non ha fermato i tradizionali cortei del primo Maggio

LUGANO - La pioggia non ha fermato i tradizionali cortei del primo Maggio. Come quello di Lugano (alle 14 dal campo Marzio a piazza Manzoni) che ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori e dei sindacati UNIA, USS Ticino, SEV, VPOD e Syndicom.

"Finché non saranno adottate misure realmente efficaci contro il dumping salariale e sociale, gli accordi sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l'Unione europea (Ue) vanno congelati", ha affermato il presidente dell'Unione sindacale svizzera (Uss) Ticino e Moesa Graziano Pestoni, dal palco di Piazza Manzoni.

Il clima era festoso, nonostante la preoccupazione per le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, "un luogo senza diritti, spesso senza dignità, con bassi salari, precarizzato", ha sintetizzato Graziano Pestoni, denunciando in particolare fenomeni come la sostituzione della manodopera residente con lavoratori frontalieri a basso costo e come la sempre più diffusa criminalità d'impresa. Fenomeni che generano "incertezza, timori per il futuro, persino povertà", ha commentato.

"Non c'è lavoro senza dignità" - “A testa alta, solidarietà è lottare insieme. Non c’è lavoro senza dignità” è lo slogan inneggiato dalla consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti (PS), nel corso del suo discorso ad Arbedo.

"Dietro queste parole ci sono lavoratori e lavoratrici che sempre più, in Ticino come altrove, subiscono pressioni sui salari e sulle condizioni di lavoro, ai quali in nome di una redditiva aziendale si decurtano gli stipendi o si tagliano i posti di lavoro". Il riferimento della consigliera nazionale va agli scioperanti della Exten, gli operai delle Ferriere Cattaneo della SMB di Biasca e di altri stabilimenti industriali.

Per la Carobbio "non bastano le buone intenzioni. Ci vogliono misure vincolanti a difesa del lavoro e dei lavoratori. La crescita delle disuguaglianze di reddito nel corso degli ultimi decenni è allarmante. Dobbiamo rispondere alle preoccupazioni di chi vede minacciato il posto di lavoro, ma anche a chi il lavoro non c’è l’ha o non l’ha più. A chi si indebita per pagare le cure dentarie, a chi pagando pigioni e premi cassa malati esorbitanti alla fine del mese non trova più nulla nel borsellino. Le risposte le abbiamo, come l’iniziativa per il rimborso delle cure dentarie, le rivendicazioni per alloggi a pigione moderata e il rafforzamento dei CCL. Da 125 anni si festeggia il 1. Maggio , anche in Svizzera. La nostra presenza oggi qui, a Lugano e in tutti gli altri luoghi in Svizzera come nel mondo è indispensabile per mettere al primo posto quei valori che ci contraddistinguono, solidarietà, giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza", ha concluso.

OCST, prezzi e consumatori - In occasione del 1. maggio l'OCST ha organizzato l'incontro “Salari e prezzi, lavoratori e consumatori. Convergenze e discordanze”, cui ha partecipato il dott. Stefan Meierhans, Sorvegliante federale dei prezzi. L'incontro ha messo a tema “il livello dei prezzi in Svizzera e le differenze con quelli praticati nei paesi confinanti nell'ottica, essenziale per il sindacato, di mantenere e, laddove è possibile, accrescere il potere d'acquisto dei redditi dei lavoratori”, come ha detto Renato Ricciardi, vice-segretario cantonale dell'OCST. Dai dati Eurostat emerge che nel 2013 il livello dei prezzi in Svizzera era del 54,6 per cento più alto rispetto alla media europea. Dall'abbandono della soglia minima di cambio con l'euro nel mese di gennaio la situazione non sarebbe migliorata.

“Non tutte le categorie di beni e servizi - ha detto Stefan Meierhans -, evidenziano lo stesso differenziale di prezzo con i paesi confinanti. I prezzi dell'elettronica di consumo sono per esempio convenienti rispetto a Germania, Francia e Austria. Questo fatto ci dice che è possibile anche da noi essere meno cari, nonostante i salari più alti e gli affitti più costosi, con i quali anche i commercianti di elettronica devono fare i conti”.

Il ruolo di “Mister prezzi” è quello di intervenire laddove non c'è concorrenza e dove ci sono monopoli: Posta, trasporti pubblici, tariffe notarili, tassa sui rifiuti, prezzo dell'energia. Uno dei settori più rilevanti è tuttavia quello sanitario, i cui costi continuano a lievitare a spese della collettività. “I costi della sanità, ha detto Meierhans, sono lievitati cinque volte più velocemente dei salari e due volte più velocemente del PIL”. I medicinali rappresentano il 10 per cento del totale dei costi della salute. Nel nostro Paese i farmaci generici costano quasi il 40 per cento in più della media dei Paesi europei e vengono utilizzati meno dai consumatori. “Gli stipendi dei lavoratori svizzeri sono adeguati rispetto all'Europa. Bisogna infatti considerare che, per esempio, il numero di ore di lavoro settimanali è superiore, le vacanze sono meno e il congedo maternità molto più ridotto. In sostanza lavoriamo di più, abbiamo meno vacanze e i prezzi più alti. Molto si può fare per portare i prezzi in Svizzera a dei livelli più bassi: promuovere la concorrenza, sopprimere gli ostacoli al commercio, snellire le procedure di sdoganamento, intervenire sui monopoli, chiedere maggiore trasparenza e ridurre i costi di logistica e marketing”, ha concluso Meierhans.

Il segretario cantonale Meinrado Robbiani ha proseguito con un intervento insieme ai lavoratori di due aziende del settore industriale che hanno subito misure di risparmio. “La crisi imposta dal franco ha creato una netta cesura tra due categorie di dirigenti: gli imprenditori affidabili e i dirigenti da operetta; gli operatori seri e le comparse penose. In troppi si scordano che i lavoratori sono la risorsa principale delle imprese”. E ha concluso con un appello alla politica perché si chini seriamente sui problemi del nostro Cantone che "si deve giostrare fra la sua necessità vitale di apertura all'esterno e al futuro e il bisogno di protezione del mercato del lavoro".  

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