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CANTONERapine, furti di veicoli, lucciole e passatori. Il bilancio della polizia

27.03.15 - 09:22
77 colpi, 200 clandestini, 3 locali a luci rosse chiusi e oltre mille tra auto e bici rubate
tipress
Rapine, furti di veicoli, lucciole e passatori. Il bilancio della polizia
77 colpi, 200 clandestini, 3 locali a luci rosse chiusi e oltre mille tra auto e bici rubate

BELLINZONA - La lotta alle rapine anche nel 2014 ha contraddistinto l’attività dei Commissariati della Polizia cantonale. Le 77 infrazioni per rapina registrate rappresentano una diminuzione del 4% rispetto al 2013. In quest’ambito si evidenzia la rapina messa a segno il 25 marzo ai danni di una orologeria di Ascona.

L’indagine ha portato all’identificazione di una banda di cittadini lituani, in parte arrestati ed estradati in Ticino, fra i quali: 4 esecutori materiali, 1 con il compito di occultare la refurtiva e 1 quale supporto esterno. Pure intensa l’attività di contrasto dei passatori. Nell'ambito dell'inchiesta "Blu", operazione congiunta della Polizia cantonale e delle Guardie di confine, sono già stati condannati due passatori tunisini di 30 e 31 anni, residenti in Italia.

L'indagine ha permesso di stabilire che sono circa 200 i cittadini eritrei trasportati illegalmente in Svizzera dall'Italia da gennaio a luglio 2014. Ogni clandestino versava somme varianti tra i 250 e i 300 euro per il trasporto. Altre inchieste sono attualmente in corso per contrastare il fenomeno. Nel 2014 si conta un solo caso di omicidio avvenuto ad inizio novembre a Stabio. L’autore ha dapprima accoltellato la moglie per poi immolarsi all’interno della sua vettura.

Le 77 rapine registrate rappresentano una diminuzione del 4% rispetto al 2013. Quelle alle stazioni di servizio sono state 18 (11 nel 2013). Quasi tutte interessano la zona di confine, oltre che per la maggiore concentrazione di distributori di benzina, anche per le possibilità di fuga. L’arma da fuoco è stata impiegata nel 38% delle rapine, l’arma bianca nel 8% dei casi. Nel 39% delle rapine la violenza fisica e/o verbale sono state le uniche forme di minaccia.

Un dato interessante indica come nella scelta degli obiettivi che potrebbero fruttare dei bottini più consistenti a parità di possibilità di fuga, gli autori optino per il sud del Cantone.

In base alla particolarità di alcune indagini svolte lo scorso anno, si possono evidenziare:
- l’identificazione di 3 autori di rapine avvenute in primavera presso stazioni di servizio a Pedrinate. Due autori sono attualmente in carcere in Italia, foro che ha assunto il procedimento penale.
- l’identificazione di 2 dei 4 autori della rapina messa a segno in un’abitazione di Malvaglia il 18.08.2012, di cui uno già condannato. Inchiesta che conferma come spesso la risoluzione di questi reati implica delle indagini dispendiose in termini di tempo, qualità ed intensità dell’attività.
- l’identificazione e gli arresti in Italia, che si è pura assunta il procedimento penale, dei 3 autori di due rapine avvenute in stazioni di servizio del Malcantone.
- l’identificazione e gli arresti in Italia dei rapinatori che l’11.10.2014 hanno rapinato un distributore a Brusino Arsizio. Si tratta di italiani di età compresa tra i 21 e i 60 anni , tre dei quali con gravi precedenti penali in Italia. Anche in questo caso il procedimento penale è stato preso a carico dalle autorità italiane.

Per ottenere una ponderazione degli atti di violenza si adotta una classificazione semplificata dei reati in casi gravi e di poca entità. La parte attribuita agli atti di violenza grave, passati da 73 a 59, è del 3.4%. Fra questi figurano gli omicidi (10 tentati e uno consumato), le lesioni personali gravi (34) e le violenze carnali (13). Per gli omicidi e le lesioni personali gravi prevale l’uso della sola violenza fisica (50%, rispettivamente 56% dei casi). Fra gli atti di violenza di poca entità figurano, in ordine di frequenza, le lesioni semplici (546), la coazione (160), le vie di fatto (149), l’aggressione (77) e la rapina (77). Il numero di minacce di violenza, rappresentato dal reato di minaccia, è sceso a 556 (-16%). In effetti, dopo l’assestamento del 2013, i reati di violenza sono tornati a diminuire (-12%) così come più in generale sono diminuiti quelli contro la vita e l’integrità della persona (-18%).

Si ritiene opportuno sottolineare l’arresto dell’ autore dell’omicidio di Vernate del 22/23.02.2010, avvenuto nel corso del mese di maggio 2014 in Romania. Gli inquirenti rumeni hanno considerato valide tutte le prove raccolte in Ticino. In prima istanza l’autore è stato condannato a 11 anni, poi aumentati a 13 su decisione della Corte d’Appello.

Il 2014 della sezione TESEU è stato caratterizzato da inchieste nell’ambito del promovimento della prostituzione, della tratta di esseri umani e di riciclaggio di denaro. Ad inizio anno è stata aperta un’inchiesta per promovimento della prostituzione e riciclaggio di denaro dopo la segnalazione che vi erano persone attive in Ticino in ditte di money-transfer che inviavano denaro all’estero, per favorire la tratta di esseri umani dal Brasile al Ticino di prostitute e transessuali che lavoravano illegalmente.

L’indagine, ancora in corso, ha invece configurato il perseguimento del reato di riciclaggio di denaro per il quale è stato necessario il coinvolgimento della Sezione Reati economico-finanziari e delle Autorità federali. Nel corso del 2014 è invece iniziata un’inchiesta nell’ambito della tratta di esseri umani e promovimento della prostituzione identificando una vittima di nazionalità rumena. Gli autori, connazionali della vittima, l’hanno spinta alla prostituzione, approfittando di un rapporto di dipendenza e di sorveglianza, facendosi consegnare quanto guadagnato dall’attività. A supporto della vittima è stata richiesta la collaborazione dell’ufficio LAVI e dell’associazione May-Day.

In relazione all’operazione DOMINO sono state effettuate 6 operazioni a supporto di comuni che, mediante risoluzione municipale, hanno chiesto la collaborazione per poter far cessare le attività illegali della prostituzione, mediante l’apposizione di sigilli di Polizia.

Grazie alla collaborazione delle Autorità comunali sono stati chiusi 3 locali a luci rosse. Gli interventi hanno portato alla denuncia a piede libero di 18 imputati per esercizio illecito della prostituzione. Sono stati censiti sul territorio cantonale circa 130 appartamenti occupati da persone riconducibili alla prostituzione, la maggior parte concentrata nei principali centri urbani (Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno).

Nel corso dell’anno, alcuni contratti d’affitto sono stati disdetti, mentre in altri casi gli inquilini sono stati sfrattati dai proprietari degli stabili che hanno ricevuto un’ingiunzione di ripristino della destinazione residenziale da parte delle autorità comunali. Si stima che gli appartamenti attualmente attivi si attestino a circa 80/100 unità. I saloni massaggi attualmente attivi sono 13, 6 nel Luganese, 6 nel Mendrisiotto e 1 nel Locarnese.

Lo scorso anno le persone che si sono annunciate per l’esercizio della prostituzione sono state 464. La nazionalità maggiormente presente è quella rumena (circa il 70%), seguita da quella italiana (circa l’11%) e spagnola (circa il 9%).

Infine, per quanto riguarda i furti di veicolo (1’102, -5.2%) occorsi in Ticino, anche nel 2014 la bicicletta è stata l’obiettivo più ricorrente (897 casi, pari al 81% delle denunce) mentre quelli di auto hanno raggiunto quota 68 (110 nel 2013). In questo ultimo ambito sono stati arrestati i componenti di una banda, cittadini polacchi, che hanno rubato cinque vetture di lusso presso due garage, uno del Locarnese e uno del Luganese, utilizzando la tecnica del “Keyfishing” prelevando le chiavi dei veicoli dalle apposite bucalettere a disposizione dei clienti durante gli orari di chiusura delle autorimesse. L’inchiesta ha permesso di stabilire il loro coinvolgimento in una ventina di furti di veicoli avvenuti in vari cantoni della Svizzera e in altri stati europei.

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