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VARESE - Nel corso delle indagini fiscali, la guardia di finanza di Varese ha sottoposto a controllo un avvocato varesino che, a partire dall’anno 2008, aveva sistematicamente presentato dichiarazioni dei redditi infedeli, omettendo di presentare quella per il 2012.
L’attività ispettiva ha permesso quindi di realizzare quella trasversalità delle investigazioni tipica della polizia economica - finanziaria tenuto conto delle connessioni soggettive ed oggettive che spesso intercorrono tra le indagini antiriciclaggio e le attività di contrasto all’evasione fiscale.
In particolare, al termine dell’azione ispettiva, sono stati accertati compensi non dichiarati dal professionista per circa 1,6 milioni di euro ed IVA non corrisposta all'erario per circa 200,000 euro per gli anni dal 2008 al 2013.
Grazie alla documentazione rinvenuta durante la verifica e ai controlli incrociati effettuati nei confronti dei numerosi clienti, oltre all’esame minuzioso dei conti bancari, è stato possibile delineare le trame dell’evasione e ricostruire il volume d’affari dell’avvocato negli anni oggetto d’indagine.
Dall’attività svolta sono emerse, inoltre, violazioni alla normativa antiriciclaggio che vieta attualmente in Italia pagamenti in contanti superiori 1000,00 euro.
Il contribuente si è reso dunque responsabile delle violazioni per l’infedele e l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Sotto il profilo amministrativo, pertanto, dovrà corrispondere sia il pagamento delle imposte dirette dovute per i compensi percepiti e non dichiarati sia le sanzioni previste dalla legge tributaria.
Il professionista è stato, inoltre, segnalato all’Agenzia delle Entrate per l'applicazione della sanzione accessoria.
