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CANTONE"I docenti? Sono sorvegliati speciali"

28.10.14 - 06:03
Insegnati che maltrattano gli allievi: dopo i fatti di Montagnola, intervista al pedagogista Floriano Moro 
Ti-Press / Samuel Golay
"I docenti? Sono sorvegliati speciali"
Insegnati che maltrattano gli allievi: dopo i fatti di Montagnola, intervista al pedagogista Floriano Moro 

MONTAGNOLA - Tre allieve legate alla sedia, un altro bimbo spinto a terra. E la denuncia alla polizia. Fanno discutere i metodi educativi di un docente di scuola elementare di Montagnola (tra l’altro recidivo), descritti ieri su Ticinonline. Un episodio che non è isolato. Ma come si arriva a situazioni di questo genere? E perché? Ne abbiamo parlato con Floriano Moro, pedagogista e docente presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento presso la SUPSI.

Professor Moro, lei non può esprimersi sul caso specifico. Ma come valuta episodi simili?    

"Ci sono tanti docenti, di cui molti ottimi professionisti. Ma come per tutte le categorie ci può essere anche qualcuno che non usa metodi compatibili con un mestiere del genere. Non si tratta di scelte didattiche. Là dove c’è un eccesso di autorità e di aggressività, possiamo parlare apertamente di disturbi della persona".

E poi c’è una società che evolve a ritmi vertiginosi. Quanto conta questo aspetto?

"Per alcuni il mondo sta cambiando troppo in fretta. Queste persone si ritrovano senza gli strumenti adeguati per fare fronte ai problemi odierni. I metodi coercitivi oggi sono anacronistici. Nemmeno un genitore ha più il diritto di toccare il proprio figlio".

Il docente è sempre più un osservato speciale. Perché?

"C’è una maggiore competenza da parte dei genitori, ci sono aspettative più grandi rispetto al passato. E poi c’è un dibattito aperto, anche mediatico, su come si può e si deve fare scuola. Mamme e papà, inoltre, sono sempre più convinti che la riuscita sociale del figlio passi principalmente da una buona riuscita scolastica. L’attenzione verso la scuola, dunque, è triplicata rispetto a qualche decennio fa". 

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