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CANTONE / BERNA"Cornuti e mazziati. Con questa decisione passerà la cassa malati unica"

18.03.14 - 15:35
Agli assicurati ticinesi verranno restituite le briciole. La delusione e lo sfogo di Fabio Regazzi, consigliere nazionale e presidente della deputazione ticinese alle Camere federali
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"Cornuti e mazziati. Con questa decisione passerà la cassa malati unica"
Agli assicurati ticinesi verranno restituite le briciole. La delusione e lo sfogo di Fabio Regazzi, consigliere nazionale e presidente della deputazione ticinese alle Camere federali

BERNA - Sconcerto, scandalo, incredulità. Si sprecano gli aggettivi per descrivere la delusione e l’amarezza nella reazione dei ticinesi alla risposta che ha dato ieri il Consigliere federale Alain Berset in parlamento, durante il “question time”. I ticinesi hanno pagato negli ultimi 17 anni premi in eccesso per circa 400 milioni di franchi. Verranno restituiti con neppure 70 milioni, ossia 200 franchi per ogni assicurato, nell’arco di tre anni.

Inevitabile la caccia ai responsabili. Perché non si è riusciti ad ottenere la restituzione della quota pagata in eccesso? La politica ticinese si è impegnata abbastanza per ottenere giustizia? Abbiamo raggiunto telefonicamente Fabio Regazzi, consigliere nazionale eletto nelle file del PPD e presidente della deputazione ticinese alla Camere federali.

Regazzi, come reagisce a questa conferma arrivata da Berset?
"Sono deluso e frustrato. Il Ticino e i ticinesi risultano penalizzati e perdenti. Non resta che l'amarezza di un passato regolato in modo insoddisfacente. Ma dobbiamo voltare pagina e fare in modo che ciò non possa più accadere in futuro".

Una sconfitta, in tutti i casi, preannunciata…
"Per modificare questa decisione bisognava avere i numeri e le premesse per averli non c'erano. Dobbiamo essere realisti. Noi abbiamo combattuto e non ci siamo rassegnati a una proposta che abbiamo da subito ritenuto inaccettabile. Ma poi ci siamo scontrati contro un muro: quale alternativa avevamo per ribaltare questa decisione? I numeri non li avevamo e non eravamo in grado di averli. E’ il sistema, ci ha penalizzato".

Se il sistema è questo, c’è poco di cui rallegrarsi…
"E' uno schiaffo e faccio fatica a capire questo sistema. Ed è ancora più difficile farlo capire ai cittadini e agli assicurati ticinesi".

Lei mi dice che il Consiglio di Stato, la deputazione alle Camere non potevano fare di più?
"Noi ci abbiamo provato in tutti i modi. Non scordiamoci, però, che a Berna siamo in 10 su 246. E per ribaltare decisioni del genere sono necessarie solide alleanze. Qualcosa siamo riusciti a fare, ma alla fine, a mancare, sono stati i numeri. Il nostro obiettivo era quello di ottenere il rimborso per intero. Si è raggiunto un compromesso e, come si sa, come tutti i compromessi, non soddisfano mai nessuno".

Con la soluzione concordata si restituisce al Ticino una somma di 70 milioni, meno di quanto propose inizialmente il Consiglio federale, ossia 192 milioni di franchi...
"Restiamo sul principio di fondo. C'è stato un valzer di cifre, in cui ci siamo persi un po' tutti. Resta il fatto che, siano 70, 80 o 190 milioni, lo schiaffo lo abbiamo ricevuto tutti".

A fare male è il fatto che, in questo modo, i ticinesi hanno finanziato altri Cantoni in cui i premi di cassa malati sono stati tenuti artificialmente bassi…
"Cornuti e mazziati. Una situazione paradossale".

"Non c'è un principio violato, quello della parità di trattamento tra i cittadini svizzeri?"
"E' chiaro che siamo di fronte a una violazione di questo principio. Lo dicono i principi giuridici che reggono la nostra legislazione. Ma quando si scende sul piano politico bisogna trovare una soluzione. E non avendo i numeri necessari per ottenere quello che ci aspettava, purtroppo, abbiamo dovuto ingoiare questo boccone molto amaro che ci è stato proposto. Ripeto: a dominare è la frustrazione, il senso di impotenza. Perché sapere di essere stati penalizzati fa male: abbiamo pagato di più di quello che avremmo dovuto pagare, siamo stati virtuosi e alla fine non abbiamo ottenuto quello che sarebbe stato giusto. Una situazione che fa urlare vendetta al cielo".

Lei ha invitato a scordarsi il passato e di guardare avanti. In futuro dovremo aspettarci che queste “ingiustizie non si ripetano più perché il sistema verrà corretto? O magari tra qualche anno ci ritroveremo a pagare premi di cassa malati più cari per finanziare questo fondo di rimborso?
"Sarebbe paradossale se ci dovessimo trovare in questa situazione. No, noi dobbiamo impegnarci, fare in modo che nella legge sulla vigilanza delle casse malati si fissino paletti e strumenti che possano evitare il ripetersi dello stesso errore commesso. Se dovesse succedere di nuovo sarebbe uno scandalo. Chi lavorerà in questa commissione, aldilà delle Casse malati che avranno interesse ad annacquare questa sorveglianza, faccia un buon lavoro e presenti un progetto, già elaborato dal Consiglio federale, messo a punto e corretto per evitare il ripetersi di questa situazione".

La risposta di ieri del Consigliere federale Berset non farà altro che portare acqua al mulino dei favorevoli alla Cassa malati unica...
"Combatto la cassa malati unica: è una soluzione sbagliata a un problema riconosciuto. Ma convengo sul fatto che l'atteggiamento dimostrato da parte del Consiglio federale sicuramente alimenta il sostegno alla cassa malati unica. E in Ticino la cassa malati unica passerà, anche grazie alla decisione di ieri".

 

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