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CANTONETemperature più alte a sud delle Alpi entro la fine del secolo

14.03.14 - 15:44
Il riscaldamento climatico colpirà specialmente la parte meridionale del Paese
Foto Ti-Press
Temperature più alte a sud delle Alpi entro la fine del secolo
Il riscaldamento climatico colpirà specialmente la parte meridionale del Paese

BERNA - Le temperature aumenteranno entro la fine del secolo in Svizzera: il fenomeno toccherà in modo maggiore il Sud del Paese: lo rileva un nuovo rapporto sulle conseguenze del cambiamento climatico che annuncia più notti tropicali e meno neve. Anche la qualità delle falde freatiche è minacciata.

 

L'aumento della temperatura favorirà il propagarsi di insetti insidiosi per la vegetazione come il bostrico e la carpocapsa: questi potrebbero produrre ogni anno una generazione in più, a causa del riscaldamento climatico, secondo il rapporto "CH2014-Impacts" presentato oggi dall'università di Berna.

 

I ricercatori hanno calcolato l'impatto del cambiamento climatico in differenti ambiti - neve, ghiaccio, acqua, biodiversità, foresta, agricoltura, energia e salute - fondando le loro ricerche sugli "scenari CH 2011" dedicati all'evoluzione futura delle temperature e delle precipitazioni in Svizzera. Gli scienziati hanno poi cercato di far emergere conseguenze climatiche concrete a partire da questi scenari.

 

Se non verranno prese misure radicali contro il cambiamento climatico, l'Altopiano sarà raramente coperto da uno manto nevoso per diversi giorni di seguito alla fine del XXIesimo secolo. La stagione sciistica sarà più corta e il 90% dei ghiacciai scomparirà prima del 2100. Le falde freatiche si riscalderanno e ciò potrebbe compromettere la qualità dell'acqua potabile.

 

I ricercatori sottolineano inoltre che è inutile sperare in risparmi sull'elettricità a causa del riscaldamento. Le economie realizzate a causa del riscaldamento saranno "mangiate" dalle maggiori spese nella climatizzazione. Il ricorso a medicinali e il soggiorno in ospedale saranno più frequenti tenuto conto delle temperature più estreme.

 

La migrazione di uccelli e piante verso altitudini più elevate continuerà mentre in pianura si assisterà ad un impoverimento della biodiversità. Gli alberi cresceranno meno bene in certe vallate alpine, già molto secche attualmente. Ciò indebolirà l'effetto protettivo delle foreste contro le valanghe e le frane.

 

La situazione sarà tutt'altra alla quota limite della foresta, dove la crescita degli alberi sarà in aumento. Gli abeti rossi e i faggi che sono oggi le specie più diffuse, non troveranno più un luogo adatto a bassa altitudine.

 

Il rapporto mostra differenze regionali evidenti a livello di conseguenze del cambiamento climatico. Nel 2085 circa, i ticinesi avranno periodi di alte temperature con notti tropicali fino a due mesi all'anno. I cambiamenti colpiranno gli uomini, le mucche e le foreste. Le inondazioni e la penuria di acqua saranno più frequenti nell'Altopiano.

 

Per gli amanti del vino c'è invece una buona notizia: condizioni climatiche più calde permetteranno di coltivare maggiori vitigni.

 

I ricercatori ritengono che in ogni caso in futuro la Svizzera dovrà adeguarsi al cambiamento climatico, utilizzando ad esempio in modo più parsimonioso le risorse d'acqua. Le misure adottate non saranno tuttavia sufficienti, sottolineano i ricercatori, aggiungendo che la diminuzione dei gas a effetto serra resta più urgente.

 

Lo studio è stato redatto sotto la supervisione del Centro Oeschger di ricerca sul cambiamento climatico dell'Università di Berna. Il rapporto ha ricevuto il sostegno finanziario dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e di MeteoSvizzera.

 

Ats

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