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CANTONE"Mysterion", gli abissi raccontati da un ticinese

01.10.13 - 10:01
Il video di Igor Liberti, tre volte recordman di Apnea in Svizzera, e la sua passione per gli abissi: "Nelle profondità io sto bene"
Daan Verhoeven 2013
"Mysterion", gli abissi raccontati da un ticinese
Il video di Igor Liberti, tre volte recordman di Apnea in Svizzera, e la sua passione per gli abissi: "Nelle profondità io sto bene"

LUGANO - Un pesce? Una sirena? O è un ologramma? Sono più o meno queste le domande che ci si pone guardando quella figura in penombra, soggetto del video di Igor Liberti.

Trattasi in realtà di una dimostrazione di apnea subacquea, passione che il 34enne di Losone (tre volte recordman di Apnea in Svizzera), coltiva sin da bambino nella acque dei mari pugliesi. E che ora condivide con sua moglie, la giapponese Tomoka Fukuda (nazionale di apnea in Giappone). E proprio il "tacco dello stivale" è lo scenario di "Mysterion", questo il titolo del video. "Una sorta di tributo alla disciplina che io e mia moglie amiamo", spiega Igor.

Il 34enne, già appassionato di fotografia, si è voluto cimentare in questa nuova impresa. "Ho cercato di filmare quei luoghi che conosco molto bene - spiega -. Poi ho tentato l'esperienza creativa attraverso il montaggio". E non mancano le curiosità: "Alcuni suoni che ho messo nel video sono stati registrati 15 anni fa con microfono nelle stesse grotte e mare che si vedono nel video", aggiunge.

Il risultato è davvero spettacolare e testimonia la grande passione dei due: "Fare apnea è libertà, un "volare" negli abissi... il mare diventa un rifugio di pace - aggiunge Igor -. È anche una sorta di sospensione della vita... smetti di respirare. Tornare in superficie è un po' una resurrezione".

Tomoka, sospesa negli abissi, nuota come una sirena. Lei stessa è oramai parte di quel mondo sommerso. Poi compare la medusa, come una sorta di essere "alieno", "completamente diverso da noi ma stupendo - aggiunge Igor -. Una delle tantissime creature marine dei nostri mari".

Il rapporto del 34enne con le acque, è profondo. Non solo sportivo, ma anche emotivo, spirituale. "Il mare è un rifugio, un simbolo materno, che ti culla, ti protegge - aggiunge -. Le grotte sono come cattedrali sommerse e/o un grembo materno. Nelle profondità io sto bene".

Il losonese mette in guardia chi, guardando il video, volesse imitarne i contenuti: "L'apnea come tutte le altre forme d'immersione non va praticata da soli. L'immersione in grotta, come le immersioni sotto il ghiaccio sono tra le più pericolose. Il mio consiglio è di rivolgersi a delle guide o, meglio, prepararsi con corsi specifici prima di affrontare prove così impegnative".

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