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LOCARNO"Arno è morto per l'amore nei confronti di sua moglie"

28.05.13 - 12:44
Delitto di Daro, è iniziata la requisitoria del procuratore pubblico Marisa Alfier
Foto Ti Press
"Arno è morto per l'amore nei confronti di sua moglie"
Delitto di Daro, è iniziata la requisitoria del procuratore pubblico Marisa Alfier

LOCARNO - E' iniziata alle 11.15 la requisitoria del procuratore pubblico Marisa Alfier in questo quinto giorno di processo d'appello per l'omicidio di Daro, che vede alla sbarra tre imputati. Il magistrato ha iniziato descrivendo il profilo della principale imputata, Mitra Djordjevic, accusata di avere istigato il figlio D.D., di uccidere Arno Garatti. L'omicidio è datato 1° luglio 2011.

Matrimonio di interesse - Una donna che, secondo il procuratore pubblico, ha sposato Arno Garatti solo per interesse, per ottenere un permesso di soggiorno e per vivere sulle spalle del marito, al quale sono stati sottratti praticamente quasi tutti i suoi risparmi. "Arno era generoso e non era in grado, a causa del suo handicap, di gestire i suoi beni - ha ricordato Marisa Alfier - Arno voleva una moglie a tutti gli effetti. Non gli interessava un amore fittizio".

 

Arno morto per amore - "E' morto solo per l'amore nei confronti di sua moglie - ha esclamato il procuratore pubblico all'inizio della sua requisitoria, iniziata alle 11.15 di martedì - L'amore di un uomo che voleva avere una donna accanto a sé, per un bacio o una carezza". Un affetto però mai ricambiato dalla donna e che faceva soffrire Arno. Un amore a senso unico e che aveva innescato in Arno Garatti un malessere esistenziale che lo avrebbe portato anche a pensare al suicidio. "Come mai il povero Arno - ha chiesto il procuratore - ha vissuto senza problemi fino al 1° luglio 2011? ha chiesto il procuratore pubblico.

 

Mitra, "la grande assente" - "Ad uccidere Arno è stato D.D. e questo è il figlio della moglie di Arno, Mitra Djordjevic. Mitra Djordjevic - ha continuato il procuratore - la grande assente, si fa intervistare telefonicamente da un giornale sabato scorso. Nessuno nega che Mitra Djordjevic abbia qualche problema alla schiena o soffra di diabete, ma strano - si chiede Marisa Alfier - faceva cosi tanti viaggi in svizzera proprio per i suoi problemi di salute? Come mai?"

 

L'omicidio - "E' stato ucciso perché è lei che lo ha voluto morto. Perché D.D. ha ucciso il patrigno? D.D. ha ucciso il patrigno perché così gli è stato chiesto dalla madre. D.D. ce l'ha detto: e lo ha detto guardando in faccia alla madre e alla sorella della vittima. La versione prodotta da D.D. in aula giovedì e lunedì è considerata credibile dal procuratore pubblico. D.D., in aula, ha dichiarato di avere ucciso per obbedire al volere della madre".

 

"Mitra ha raccontato un sacco di bugie" - Il procuratore pubblico è certo che le dichiarazioni di Mitra sulla sincerità di sentimento e di affetto nei confronti di Arno sono false. La donna, secondo il magistrato, non ha mai amato Arno Garatti, tra l'altro suo quarto marito.

 

Il movente - Secondo Marisa Alfier, la donna avrebbe architettato la morte del marito per potersi sbarazzare di lui, ma contemporaneamente restare in Svizzera, ottenere la rendita di vedovanza, che corrisponde a 5 salari in Svizzera e parte dell'eredità del marito. Per quanto riguarda la questione finanziaria, il magistrato ha ricordato che era Arno a mantenere Mitra, che percepiva unicamente i 217 franchi di rendita d'invalidità e che era in attesa della prestazione complementare. La donna, come ha spiegato in aula Marisa Alfier, l'11 luglio del 2011, 10 giorni dopo la morte del marito è andata a prelevare 14mila franchi dal conto del marito defunto. Inoltre Mitra non ha rinunciato all'eredità.

La requisitoria ricomincerà alle ore 14.

 

 

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