Studenti universitari "emigrati" fuori cantone: il racconto di Maria Rosaria, trasferitasi a Milano. «Prezzi più bassi, ma la burocrazia è un problema»
TAVERNE-MILANO. I corsi universitari stanno per iniziare. Continua la serie di 20 minuti/tio.ch dedicata agli studenti ticinesi "emigrati" fuori Cantone. Dopo Zurigo, facciamo tappa a Milano dove Maria Rosaria Maruca, 23 anni di Taverne, studia scienze politiche alla Statale. «Sono venuta qui per l'offerta formativa e per la lingua: ma certamente anche i prezzi sono diversi» ammette.
Abbiamo fatto i conti in tasca per capire la differenza: Maria Rosaria paga 380 euro (430 franchi) per una singola in periferia, zona Lampugnano. Il contratto però è del 2014: «Sono stata fortunata. I prezzi medi attuali si aggirano sui 500-600 euro nelle zone centrali».
I pro? Il costo del cibo. «Le mie amiche oltre Gottardo si portano la spesa dal Ticino. Per me è il contrario: faccio io qui le commissioni per amici e conoscenti!». I contro: la famigerata burocrazia italiana – «ti rimbalzano da un ufficio all'altro, anche all'università» – ma soprattutto «lo spaesamento della grande città» racconta la 23enne. «All'inizio è drammatico. È troppo diverso dal Ticino, trovare amici e orientarsi non è facile. Ma è questione di abitudine».