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BELLINZONA«La paga più alta? Arriviamo a 12'350 franchi al mese»

26.05.17 - 07:00
Misure attive negate a un ex detenuto perché lo stipendio, secondo il Dfe, era «troppo alto». Il capo della Divisione Economia Stefano Rizzi mette i puntini sulle i.
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«La paga più alta? Arriviamo a 12'350 franchi al mese»
Misure attive negate a un ex detenuto perché lo stipendio, secondo il Dfe, era «troppo alto». Il capo della Divisione Economia Stefano Rizzi mette i puntini sulle i.

BELLINZONA - Ha fatto discutere il caso di Pierangelo Casarotti, l'ex detenuto 62enne di Bodio che, appena uscito di prigione, si è visto sfumare un impiego da 8000 franchi al mese perché, a sorpresa, il Cantone ha deciso di negare gli incentivi pubblici all'assunzione. Il motivo? Lo stipendio offerto al detenuto era «troppo alto» secondo l'Urc. In un sondaggio su Tio.ch, il 73 per cento dei partecipanti si è detto d'accordo con la decisione. Il capo della Divisione Economia Stefano Rizzi, però, tiene a mettere i puntini sulle i. «L'entità del salario – afferma – è solo uno degli elementi che vengono considerati quando i nostri uffici decidono se concedere o meno delle misure attive. Esistono una serie di fattori che entrano in gioco».

Ad esempio?

«Il tipo di impiego, l'età del candidato, le sue competenze, la formazione...»

E il fatto che sia un ex detenuto, quindi un soggetto da reinserire nella comunità?

«No. In generale gli eventuali precedenti penali di un candidato, in base alle norme vigenti, non sono considerati quale elemento che giustifichi un trattamento di riguardo per l’assegnazione di una misura». 

Veniamo al salario. Esiste un tetto per i sussidi?

«In generale, il salario massimo sussidiabile non può supere il guadagno massimo assicurabile ai sensi della Legge federale contro la disoccupazione, che è di 12’350 franchi al mese, 148’200 all'anno».

Quello offerto a Casarotti era inferiore, però. 

«Non entro nel caso specifico. Un salario tendenzialmente elevato però, o magari più elevato rispetto a quello percepito prima dell’iscrizione in disoccupazione, può far presupporre, unitamente all’esame degli altri elementi citati poc’anzi, che non sia necessario un intervento finanziario dello Stato per sostenere l’assunzione».

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