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BELLINZONA«Hanno lasciato libera la strada più pericolosa»

27.02.17 - 13:03
Il giornalista Matteo Cheda è stato denunciato dalle Ffs mentre documentava la tragedia del Rabadan. «Assurdo prendersela con me». E racconta quello che ha scoperto
Il percorso dalla galleria a viale Stazione
«Hanno lasciato libera la strada più pericolosa»
Il giornalista Matteo Cheda è stato denunciato dalle Ffs mentre documentava la tragedia del Rabadan. «Assurdo prendersela con me». E racconta quello che ha scoperto

BELLINZONA - Sulla banchina della stazione, ci era andato per documentare l'assenza di controlli: quelli che, forse, avrebbero potuto evitare la morte del 20enne travolto da un treno giovedì notte. Stava scattando delle fotografie il giornalista bellinzonese Matteo Cheda, quando la Polizia ferroviaria lo ha fermato e denunciato per aver infranto la legge sulle Ferrovie. «Ho spiegato loro che ero un giornalista, ma questo non ha cambiato le cose» racconta Cheda a tio.ch-20minuti. «È un'assurdità: mi trovavo, tra l'altro, in un punto dove i passeggeri dei treni passano costantemente, non ero assolutamente in una posizione pericolosa».

Perché allora la denuncia?

«Evidentemente c'era del nervosismo, ed è comprensibile. La tragedia ha toccato in qualche modo anche le Ffs, anche se non hanno alcuna responsabilità in quanto accaduto. È giusto che si incrementino i controlli. La Polizia Ferroviaria deve fare il suo dovere, ci mancherebbe. Ma anche i giornalisti. Arrivare a prendersela con qualcuno che scatta delle foto, adesso...». 

Forse dipende dalle foto. Poco prima, tra l'altro, tio.ch-20minuti aveva pubblicato un video da lei inviato agli organizzatori del Rabadan e alla Polizia comunale, in cui si mostrava la facilità di aggirare i controlli.

«Si è dato per scontato che sia io l'autore del video, ma la fonte è protetta dal segreto. Qui poi il punto è un altro: un ragazzo è morto. I controlli, prima, dov'erano? È questo che volevo verificare, e questa è la domanda più importante e forse scomoda»

Ha trovato una risposta?

«Sì. Le Ffs la notte della tragedia avevano posto dei securini al binario 1 per impedire l'accesso alla zona del cantiere: lo stesso punto dove sono stato fermato io, appunto. Solo che l'accesso abusivo al Rabadan rimaneva raggiungibile dalla galleria. Si è preferito chiudere la strada più facile e non quella più pericolosa. Una scelta a favore delle casse del Rabadan, certo, ma non della sicurezza»

E così ci è scappato il morto

«La cosa più grave è che il passaggio dalla galleria era stato segnalato tempo addietro dal consigliere comunale Cenzi. Ma nessuno ha fatto niente».

Adesso si è provveduto là dove la ramina era stata tagliata, bloccando l'accesso abusivo.

«Me ne felicito. La Polizia comunale mi ha ringraziato per la segnalazione. Faccio notare che in un certo senso ho fatto un servizio anche alle Ffs».

Che però, per lo stesso motivo, l'hanno denunciata. È preoccupato?

«Sono contento degli interventi adottati. Vedremo poi cosa dirà il giudice».

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