Da disoccupato a tuttofare, la storia di Mirco Rondina. La Lia «rischia di rovinare chi come me è ripartito da zero» avverte. Raccolte 400 firme in una petizione contro la legge
STABIO. «È stata dura. La disoccupazione è terribile. Ma mi sono rimboccato le maniche, sono tornato in piedi. Adesso, questo non è più possibile: è assurdo». Mirco Rondina, 35 anni, ne ha fatta di strada – ricordate? Il disoccupato di Stabio che si inventa un lavoro, quello di “marito a noleggio”, e grazie (anche) a tio.ch-20minuti riesce a ripartire da zero. «Sono rinato. Con i social network e il passaparola i clienti sono arrivati, per fortuna». Ma c'è un'ombra sul futuro del tuttofare più amato del Ticino: si chiama Lia. La nuova Legge sulle imprese artigiane ha introdotto pesanti restrizioni sugli artigiani indipendenti, e Mirco si trova «di fatto bloccato da settimane in attesa di chiarimenti» racconta.
Oltre 400 firme - Non è il solo. Sono oltre 400 gli artigiani che hanno aderito a una petizione che circola da alcuni giorni nel settore (il testo su www.reteticino.ch). Lo scopo, secondo i promotori, è tutelare gli artigiani da una legge che «per come è fatta sta soltanto danneggiando le imprese oneste del territorio, senza minimamente intralciare i padroncini stranieri né quelli che lavorano in nero». Il motivo? I costi burocratici, per cominciare. «Solo la domanda per accedere all'albo Lia comporta spese per circa 1500 franchi agli artigiani, che siano piccoli aziende strutturate. Questa per noi è concorrenza sleale» spiega Andrea Genola, carpentiere di Astano e primo firmatario.
«Petizione apolitica» - L'iniziativa, tiene a precisare Genola, è nata «spontaneamente senza supporto di partiti o associazioni» e non vuole essere un attacco politico. «Siamo normali cittadini e lavoratori che si sono mobilitati per segnalare il problema» continua Genola. «Oltre alla burocrazia vengono introdotti requisiti eccessivi che rendono impossibile per una persona qualunque reinventarsi da zero, come ho fatto io. È un peccato per tanti che si trovano nella stessa situazione» conclude Rondina. I tuttofare autodidatti non dormono sonni tranquilli.