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BEDRETTO Un calcio alla crisi: «La nostra cucina aperta non stop»

18.07.16 - 05:59
Nelle città ticinesi dopo una certa ora è impossibile trovare un piatto caldo. Ecco cosa succede in uno chalet dell’alta Leventina. Il cuoco: «Grandi sacrifici». GastroTicino: «Bravi, ma…»
Un calcio alla crisi: «La nostra cucina aperta non stop»
Nelle città ticinesi dopo una certa ora è impossibile trovare un piatto caldo. Ecco cosa succede in uno chalet dell’alta Leventina. Il cuoco: «Grandi sacrifici». GastroTicino: «Bravi, ma…»

BEDRETTO - È un dato di fatto: nella maggior parte dei ristoranti delle città ticinesi è difficile mangiare un piatto caldo al di fuori delle fasce orarie canoniche. Paradossale in un momento di forte crisi del settore turistico. Poi però capita che il “buon esempio” arrivi da uno sperduto chalet dell’alta Leventina. All’entrata della Stella Alpina di Bedretto c’è una lavagnetta che recita: “Cucina calda non stop. Dalle 10 alle 22”. Per dodici mesi all’anno. Una bufala? «Assolutamente no – assicura Roberto Orsenigo, che oltre a essere cuoco è anche uno dei due responsabili della struttura –. Cuciniamo davvero qualsiasi cibo a qualsiasi ora. E a volte si va anche oltre le 22, se è il caso. Facciamo grandi sacrifici, ma ne vale la pena».

Turisti senza orari - Perché un ristorante in mezzo ai monti decide di adottare una strategia del genere, quando nemmeno nelle località ticinesi principali questo avviene? Orsenigo è chiaro: «Dalle nostre parti c’è movimento tutto l’anno. In inverno ci sono gli sciatori, in estate gli escursionisti. Abbiamo fatto un ragionamento. Quando uno è in vacanza, non vuole avere orari. E quindi da qualche anno abbiamo deciso di offrire questo servizio in più alla clientela».

Il vantaggio - I riscontri? Stando allo chef sembrano positivi. «La gente sa che da noi può mangiare a qualsiasi ora e quindi ritorna volentieri. In cucina siamo in tre. Certo, la nostra situazione è favorita dal fatto che io sono anche uno dei due responsabili dello chalet. E quindi, anche quando gli altri due cuochi sono liberi o riposano, io sono sempre in zona e sempre disponibile».

In riva al lago - Ed è un dettaglio che non va sottovalutato. Lo spiega bene Massimo Suter, che oltre a essere presidente di GastroTicino è anche gerente del ristorante Torre, sul lungo lago di Morcote, un altro raro caso di cucina non stop nella Svizzera italiana. «Ma anche qui – ammette lo stesso Suter – siamo favoriti da un fattore particolare. Quando i cuochi sono assenti, c’è mio cognato che subentra in cucina. Se non ci fosse lui, non ce la faremmo».

Una lacuna ticinese - Suter evidenzia come quello degli orari di apertura delle cucine rientri tra le principali lacune della ristorazione ticinese. «È un grosso problema che, a lungo termine, può generare disaffezione da parte della clientela. Ma è una questione di costi. Se uno ha un piccolo ristorante, non può avere dieci cuochi. E non può nemmeno fare lavorare un solo cuoco per 16 ore al giorno consecutive. Ci sono dei contratti collettivi da rispettare».

Situazione italiana da non considerare - Spesso il consumatore tende a fare il paragone con la situazione italiana, evidenziando che in Italia le cucine sono aperte quasi a qualsiasi orario. «È un accostamento che non mi piace – ribatte Suter –. In Italia il personale si prende 800 franchi al mese. Non ha senso mettere la Svizzera e l’Italia sullo stesso piano. Però una cosa la dovremmo imparare, noi ticinesi: il cliente va preso quando c’è. Non ha senso che in un cantone turistico non si possa mangiare nulla di caldo alle 15 o alle 21.30… Eppure succede. Capisco le difficoltà finanziarie e i costi, ma un minimo di flessibilità ci vuole».          

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COMMENTI
 

rosi 7 anni fa su tio
basterebbe utilizzare il buon senso, la fantasia e un minimo di organizzazione: cosa ci vuole per preparare in anticipo degli ottimi sughi per la pasta, delle buone lasagne, un buon brasato e senza troppi problemi gli ospiti sarebbero contenti di mangiare fuori orario, in Ticino siamo diventati troppo "fiscali", manca la fantasia, la capacità d'improvvisare.

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a rosi
Rosi, tutto quello che hai scritto è giusto ma in certi casi manca il contatto o anche solo lo scambio di poche parole per far si che io un giorno ci tornerò. Se mi sento che creo quasi disturbo per me il brasato di quello può anche marcire e in molti è in questo "campo" che devono "lavorare" ;-))

rosi 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
certo hai ragione, ma mi riferisco a quando ti dicono "la cucina è chiusa"..

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a rosi
Ops, scusa, io oltre a quello mi riferivo al "contatto", che in molti casi manca. Poi sulle cucine chiuse puoi leggere il mio Post più sotto e vedi anche cosa questo a volte comporta ;-) Ciaoo

pillola rossa 7 anni fa su tio
Lo Chalet si distingue più che per gli orari per le specialità vegan!

Salbra 7 anni fa su tio
Buongiorno, certo c'è da prendere esempio dai gestori dello chalet in Leventina !! A Locarno mese di aprile ore 20.45 in un noto locale della Piazza Grande ..... abbiamo chiesto una pizza !"Troppo tardi il forno è spento !!! Altro che andarcene oltreconfine a mangiarci una pizza a qualsiasi orario ed ad un terzo del prezzo !!! E' vero che il personale di cucina non prende la paga di uno in Svizzera, ma è anche vero che loro non devono pagare la cassa malati obbligatoria ecc.ecc. ed in più il costo della vita oltreconfine costa decisamente molto,ma molto meno che non da noi !!! Quindi??????????

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Salbra
Quindi???? Vengono da noi a lavorare, prendono il triplo e hanno quello che hai scritto tu. Quelli che rimangono facevano parte del ceto medio che sta scomparendo anche da noi mentre quelli che transitano la frontiera entrano nel mondo del "cedio medio-alto" (in Italia) che da noi è quello con stipendi da 8'000 in su al mese;-((

dara 7 anni fa su tio
Mangiare caldo fuori orario in Italia, non è poi cosi scontato. Vero che bisogna prendere la gente quando c'è, ma perché questo sia sostenibile ci vogliono determinati volumi, o come nel caso dell'articolo, il titolare va in cucina ...Credo che gli orari vadano adattati al luogo dove si trova il locale e al tipo di clientela che ha. Non si può generalizzare. E un problema legato anche agli orari che gli esercizi "pubblici " (a spese di privati) devono avere. Mi permetto di rispondere a Curzio: Quante ore al giorno lavora ? compreso festività, fine settimana, alla sera ....generalmente i cuochi nei ristoranti lavorano mediamente 10 ore al giorno ( mentre il famoso CCNL prevede 8ore e 24), gli esercenti 12 a 14. Dovrebbe bastare....(i treni partono in orario, le banche chiudono alle 16°°.....) buona giornata

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a dara
"...Mi permetto di rispondere a Curzio: Quante ore al giorno lavora ? ..." Mi rispondi con una domanda? Ti rispondo: non stiamo parlando di me e del mio lavoro. Stiamo parlando di ristornati, cuochi, esercenti, camerieri, ecc... In Svizzera nessuno è obbligato a scegliere uno di questi mestieri. Chi lo sceglie, lo fa ben sapendo che gli toccherà lavorare, inevitabilmente, quando i propri clienti hanno tempo libero, quindi, all'ora di pranzo, la sera, la domenica, il sabato, nei giorni festivi, ecc... Se come cameriere sbuffi, dopo che mi hai servito il piatto di pasta, ti tocca tornare in cucina perchè ti ho chiesto il formaggio grattugiato, significa che hai sbagliato mestiere!

dara 7 anni fa su tio
Risposta a curzio
tutte osservazioni giuste, ma cortesia e professionalità sono un altro argomento, e potremmo parlarne per giorni ( e non solo per il settore del turismo).

Norvegianviking 7 anni fa su tio
A parte che non sempre in Italia troviamo la cucina non stop. Magari nei centri turistici di maggior affluenza, altrimenti gli orari sono canonici ma certamente più ampi che in Svizzera (es. 12-15, 19-24). Poi 800 CHF al mese ma dai...forse nel sud Italia in locali non troppo "interessanti", ma nei centri turistici del centro nord (città, laghi, agriturismi campagna, montagna, mare) un cuoco prende qualcosa di più. Certo non come in Svizzera, ma oltre i 1000 Euro quasi sempre. Troppo facile generalizzare.

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Norvegianviking
Ma se dai poco più, al cambio, di 1000 Uero a un cuoco in Ticino quello ti butta nel pentolone a bollire ;-))

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
..Euro... (non sono abituato a quella moneta ) ;-))

Tato50 7 anni fa su tio
Nel mio paese c'è un Ristorante che se entravi per mangiare sembrava quasi che al gerente gli desse fastidio. Il martedì era chiuso per riposo settimanale e una volta, era lunedì sera ed eravamo in sei ma altri stavano arrivando, ci siamo sentiti dire : Non facciamo cucina la sera prima del giorno di riposo !!!!! Dopo nemmeno un anno ha messo la chiave sotto il tappeto e sembra che abbia in giro diversi "parenti" che lo cercano non certo per salutarlo. Ecco un esempio di come è difficile iniziare un attività e farsi la clientela ma anche come è molto più facile chiudere "baracca" e pure essere irreperibile ai più (quelli del "ti devo"). Ottima l'idea di chi si sacrifica e otterrà, lo spero, dei risultati; peccato che per per colpa di pochi non nati per fare questa professione venga rovinato quello di "buono" che ancora esiste;D

curzio 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
In Ticino se entri in un ristorante sei considerato un fastidio. Rubi il tempo che di solito hanno bisogno per piagnucolare!

curzio 7 anni fa su tio
"...in Italia le cucine sono aperte quasi a qualsiasi orario. «È un accostamento che non mi piace – ribatte Suter –. In Italia il personale si prende 800 franchi al mese. ..." Quindi, in Italia il personale pagato una miseria mantiene le cucine aperte a qualsiasi orario. In Svizzera, con stipendi decisamente più alti, il personale evidentemente preferisce tenere chiuse le cucine.

miba 7 anni fa su tio
Bravo Suter! A lui l'accostamento tra la Svizzera e l'Italia non gli piace e quindi preferisce fare lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia. Se dalle sponde del lago di Lugano si spostasse sulle rive del lago maggiore vedrebbe dove sono una gran parte dei turisti (ed indigeni) che mancano alla nostra ristorazione e che preferiscono andare oltre conconfine...e sicuramente non è per la cucina non stop

sedelin 7 anni fa su tio
ottima idea, bravi! dovrebbero tutti far così e il paragone con l'italia non serve, basta andare oltregottardo per imparare tante lezioni, nella ristorazione e in molti altri ambiti. in ticino la libertà d'azione è limitata da leggi assurde che fanno di questo cantone un buffone burocrate. ecco perché di là ci considerano un po' "indietro"!
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