La sessuologa ticinese Kathya Bonatti sposa la tesi di una psicologa americana: È più sano un abbraccio. Il bacio è invece preludio di un qualcosa di sessuale”
LUGANO - Il mondo degli psicologi si schiera in difesa della psicologa americana Charlotte Reznick che, nel suo libro “The power of your child’s imagination”, condanna il bacio sulla bocca tra genitori e figli, considerato controproducente nell’educazione dei più piccoli.
Questa tesi è appoggiata anche dalla sessuologa ticinese Kathya Bonatti nel suo libro "Madri e padri manipolatori": “Il bacio sulla bocca è un atto invasivo, necessità dei genitori e non dei figli”, spiega. “È più sano un abbraccio, il calore della vicinanza. Il bacio è invece preludio di un qualcosa di sessuale”.
Per la sessuologa il bambino, crescendo, arriva presto a comprendere come tale gesto intimo sia da condividere con il partner e non con il genitore. “Questo tipo di affettività rende poco chiaro il confine nei ruoli e apre le porte a chi, poi, può approfittarne. Un bambino non dovrebbe nemmeno vedere i due genitori che si baciano con la lingua, potrebbe tendere all’imitazione”.
Insomma, per Kathya Bonatti un comportamento ambiguo può portare a fraintendere altri comportamenti ambigui, ben più pericolosi. “Sappiamo bene che in molti casi il pedofilo è nascosto tra le mura di casa e il bambino, abituato a una certa intimità, potrebbe non capire il confine tra ciò che a un adulto è consentito e ciò che non lo è”.
Gli strascichi sono spiacevoli, ma anche più comuni di quanto si pensi: “Non sono pochi i pazienti che ricordano con dispiacere, se non addirittura con schifo, i baci maleodoranti di nonni o padri. La bocca è un luogo personale e intimo che non deve essere violato”, aggiunge.
La sessuologa è d’accordo pure sull’evitare di toccare le parti intime di un bambino. “A che scopo? Educativo? È solo la scusa di malcelati pedofili”.