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CANTONEZanzara tigre. “Oltre confine tre volte più diffusa. In Ticino la situazione è sotto controllo”

31.07.15 - 16:02
L’esperta: “Se i cittadini si attivano preventivamente il problema sarà risolto per il 90%”. Oltre 1200 trappole sul territorio
Gruppo cantonale di Lavoro Zanzare/Foto lettore tio.ch
Zanzara tigre. “Oltre confine tre volte più diffusa. In Ticino la situazione è sotto controllo”
L’esperta: “Se i cittadini si attivano preventivamente il problema sarà risolto per il 90%”. Oltre 1200 trappole sul territorio

BELLINZONA - Fastidiosa e anche pericolosa. Assomiglia ad una qualsiasi zanzara sia per forma che per dimensioni, ma presenta una striatura bianca e nera sulle zampe. È la zanzara tigre (Aedes albopictus), possibile protagonista indesiderata delle nostre ore all’aperto. Eppure basta poco per sconfiggerla. Negli ultimi anni in Ticino la diffusione è aumentata, “soprattutto in pianura, ma dal 2012 siamo riusciti a contenerne la densità”, ha sottolineato Eleonora Flacio, del Gruppo cantonale di Lavoro Zanzare di Canobbio.  

Eleonora Flacio, quali sono state quindi le operazioni di contenimento?

“Abbiamo informato i cittadini che ora sanno come intervenire (vedi allegato). Se queste operazioni vengono eseguite con attenzione il 90% del problema è risolto. Noi collaboriamo poi con i comuni - ne monitoriamo 64 - per quanto riguarda la parte pubblica, con l’aiuto della protezione civile. Da maggio a settembre interveniamo una volta al mese con attività di tipo professionale”.

Come si comporta il cittadino? È diligente?

“Solitamente interviene solo dopo aver avuto dei problemi. Questo porta a ondate annuali di diffusione. È importante invece muoversi anticipatamente, anche se non si nota nulla. I prodotti che si usano non sono inquinanti quindi non bisogna porsi problemi. Noi riceviamo comunque molte segnalazioni e interveniamo nei casi più gravi. Ad oggi non ci sono situazioni particolari”.

Dove bisogna intervenire?

“Le zanzare tigre sono ‘cittadine’, non le troveremo mai in uno stagno, amano solo i piccolissimi ristagni, come quelli nei porta ombrelloni, nelle fontanelle da giardino o nei tombini, bidoni per l’irrigazione degli orti, sottovasi, qualsiasi cosa possa contenere piccola quantità d’acqua (fino a 100 l) preferibilmente se in zone ombreggiate. Qui depositano le loro uova. È più efficace intervenire sulla fase acquatica della zanzara che su quella adulticida”.

Come giudica i vostri risultati?

“Noi abbiamo oltre 1200 trappole sul territorio per la fase di monitoraggio, poi coordiniamo gli interventi e facciamo consulenza. Il nostro lavoro sta dando buoni frutti, basti pensare che a cavallo del confine fra la provincia comasca e il Mendrisiotto c’è un rapporto di presenza di zanzara tigre di 3 a 1, anche a distanza di poche centinaia di metri, ciò è indice che gli interventi coordinati adottati in Ticino sono efficaci”.

Ma quali sono i metodi di monitoraggio?

“Piazziamo dei barattoli di plastica contenenti un poco d’acqua, un legnetto e i prodotti adeguati. Quando li raccogliamo analizziamo le uova depositate”.

Ultimamente l’allarme è scattato nella Svizzera romanda…

"Abbiamo una collaborazione con Ginevra, con cui stiamo effettuando un monitoraggio dal 2013. Il territorio francese è infestato e quindi le zanzare tigre sono alle porte. In questi giorni stiamo procedendo con un’analisi e a breve avremo i dati attuali. Non bisogna per ora allarmarsi”.

In concreto quale pericolo comporta la diffusione della zanzara tigre?

“In primo luogo può arrivare a rendere anche invivibili i nostri giardini perché infastidisce, in secondo luogo è portatrice generica di malattie legate alle zanzare, quindi se qualcuno di noi ha contratto un virus all’estero, può diffonderlo anche sul nostro territorio, per questo lavoriamo a stretto contatto con il medico cantonale. Nelle nostre regioni la sua puntura causa per ora solo un fastidioso prurito”. 

Per informazioni: telefono: 091 935 00 46 / e-mail: dss-us.zanzaratigre@ti.ch

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