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LOCARNO“Io che sto in maschera tutto l’anno”

25.01.15 - 14:24
Arriva il carnevale? Ecco la folle passione di Ivson Ferreira per il Cosplay: “Alle fiere mi vesto e mi muovo come Predator”
“Io che sto in maschera tutto l’anno”
Arriva il carnevale? Ecco la folle passione di Ivson Ferreira per il Cosplay: “Alle fiere mi vesto e mi muovo come Predator”

LOCARNO - In maschera tutto l’anno, alla faccia dei primi carnevali che stanno facendo capolino nella Svizzera italiana. È il caso di Ivson Ferreira, 30enne di Locarno, di origini brasiliane. Sposato e padre di due figli, di professione magazziniere, Ivson ha la passione per il Cosplay, la pratica nata in Giappone di indossare costumi di personaggi dei fumetti o del cinema nei luoghi più disparati e di interpretarne il modo di agire. “Essendo brasiliano, io il carnevale ce l’ho da sempre nel sangue. Il Cosplay, però, è qualcosa che va oltre, è una filosofia. L’idea è quella di portare qualcosa di divertente e di alternativo in varie manifestazioni”.     

Tra fumetti e videogiochi - Da circa due anni, il 30enne di Locarno partecipa a fiere di vario genere, soprattutto in Italia, dal Cartoomics di Milano alla Comics & Games di Lucca. “Ci muoviamo tra gli scaffali in cui sono esposti fumetti, dvd, videogiochi”. Il suo cavallo di battaglia è il costume da Predator. “Ma indosso spesso anche quello di Bane, uno dei cattivi di Batman. E poi quelli dei cavalieri dello zodiaco, sono io stesso a creare le armature”.

Abiti costosi - Un vero cosplayer di solito si costruisce tutto da sé. “Io però varie cose me le faccio preparare da professionisti americani, perché con il lattice non me la cavo molto bene. Ordino da ebay e risparmio qualche soldo. Anche se per un buon costume occorre sempre mettere in preventivo almeno una spesa di 3.000 dollari”.

Tale e quale - È fitta l’agenda del cosplayer ticinese. “Partecipiamo a circa un evento al mese. Di solito partiamo alla mattina e torniamo alla sera. Ma capita anche che si stia via a dormire. Ci cambiamo sul posto e poi ci muoviamo utilizzando le stesse movenze del personaggio”.

Un movimento in crescita - Poi aggiunge: “In Ticino il fenomeno è comunque ben presente e in crescita. Siamo in un centinaio a praticare il Cosplay ed è pure nato un gruppo su Facebook”. Le manifestazioni ticinesi in cui appaiono i cosplayers sono, tuttavia, solo due. “La fiera del fumetto di Lugano e il Japan Matsuri di Bellinzona. Poca roba in confronto a quello che si vede, ad esempio, in Italia, in Inghilterra, in Giappone”.       

Rischi a carnevale - E a carnevale? Ivson ha una sua teoria. “Una volta sono andato al carnevale di Locarno con il mio vestito da Predator. Non l’ho mai più fatto. La gente si aggrappava a me, mi toccava in continuazione. Il rischio di rovinare il costume è davvero troppo alto. Alle fiere, invece, c’è rispetto. Chi va a una fiera conosce il senso del Cosplay. C’è chi ti chiede di potere scattare una foto, chi ti tocca con delicatezza. Ma nessuno si permette di andare oltre”.  

Curiosità - La famiglia di Ivson ha accolto il suo singolare passatempo con curiosità. “È stato un mio amico a farmi entrare nel giro. Ora non ne voglio più uscire, perché davvero ci si diverte e si incontra tanta gente simpatica. Mia moglie? Accetta questa mia pazzia, però non partecipa alle mie peripezie”.

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