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LUGANOLa città mappa le zone pericolose

27.11.14 - 16:13
Il Municipio vuole individuare le misure necessarie per mettere in sicurezza il territorio
Foto Ti-Press Gabriele Putzu
La città mappa le zone pericolose
Il Municipio vuole individuare le misure necessarie per mettere in sicurezza il territorio

LUGANO - "Ho firmato oggi la risoluzione in cui è ancora vietato l'accesso alla zona della frana. Questi è consentito soltanto al personale autorizzato e accompagnato dalla polizia. L'uso indiscriminato della zona è vietato per ragioni di sicurezza". La ferita è ancora aperta. La frana di Davesco-Soragno, dovuta all'eccezionale ondata di maltempo, ha segnato e scosso profondamente la comunità locale e cantonale. L'ingegner Rinaldo Passera e il geologo Urs Flückinger sono stati incaricati dal Comune di monitorare la zona della frana.

Nell'odierna conferenza stampa del Municipio di Lugano, il sindaco e la municipale Cristina Zanini Barzaghi hanno annunciato la decisione di incaricare i servizi comunali di procedere con gli accertamenti necessari per fare una mappatura delle zone di pericolo, con l'obiettivo di individuare le misure necessarie per mettere in sicurezza il territorio e informare la popolazione nell'ambito del compito comunale di "procedere all'inserimento delle zone di pericolo nel proprio Piano regolatore, in base alle conoscenze attuali, adottando le modifiche pianificatori o le misure adeguate laddove necessario".

"La città è diventata molto grande con l'aggregazione", ha osservato la componente dell'esecutivo, e il tema dei pericoli naturali è diventato di grande attualità. "Tutto il territorio di Lugano dispone di studi sui pericoli naturali relativamente recenti, i più vecchi risalgono al 2005", è stato aggiunto. Come è stato osservato, "non tutti però sono già a livello di dettaglio con la definizione del grado di pericolo o sono stati approvati e integrati nel Piano Regolatore". E da qui l'esigenza di procedere a un lavoro di un progressivo monitoraggio su tutto il territorio cittadino, "che si estende da lago alle montagne", ha dichiarato la municipale.

"L'iter di monitoraggio è già da anni che sta avvenendo" - ha tenuto a precisare Zanini-Barzaghi a nemmeno due settimane dalla tragedia di Davesco-Soragno. La municipale non ha mancato di osservare che l'insediamento abitativo interessa zone dove una volta non si risiedeva stabilmente. Un'antropizzazione crescente che naturalmente apre delle questioni riguardanti il futuro sviluppo urbano di una città che è diventata la seconda città svizzera per superficie. Tuttavia, anziché, stilare una mappa precisa dei pericoli ("c'è la possibilità per ogni cittadino di rivolgersi ai servizi del Comune per ricevere tutte le informazioni"), Zanini Barzaghi ha spiegato che le zone più delicate sono già note, come per esempio la sponda destra del Cassarate e Caprino. In tutti i casi, la sfida del nuovo comune aggregato è molto impegnativa, ossia quello di disporre del quadro aggiornato delle zone sensibili e di intervenire laddove necessario.

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