La raffineria ticinese nega di aver avuto a che fare con l'oro "sporco" dei narcos colombiani
LUGANO - Argor-Heraeus SA afferma di aver appreso "con stupore" delle accuse a lei rivolte su alcuni organi di stampa nazionali e locali in merito alla "presunta lavorazione presso i suoi stabilimenti di oro collegato a traffici illeciti in Colombia".
"Teniamo a precisare - scrive l'operatore internazionale per la lavorazione dei metalli preziosi - che ogni cliente di Argor-Heraeus è soggetto a un accurato processo di due diligence conforme a tutte le leggi nazionali e internazionali, nonché ai più alti standard di settore secondo direttive e certificazioni di organismi quali OECD, LBMA, RJC e Word Gold Council".
L’azienda, insomma, respinge fermamente le accuse secondo cui l'oro "sporco" dei narcos colombiani verrebbe raffinato dal Ticino -, ritenendole prive di fondamento.