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TICINOLa parola ai frontalieri: "Più lavoro per i ticinesi? Forse ci guadagneremo anche noi"

11.04.11 - 09:54
La vittoria della Lega, vissuta senza drammi dai frontalieri. "Chi è bravo resterà a lavorare in Svizzera"
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La parola ai frontalieri: "Più lavoro per i ticinesi? Forse ci guadagneremo anche noi"
La vittoria della Lega, vissuta senza drammi dai frontalieri. "Chi è bravo resterà a lavorare in Svizzera"

LUGANO - La Lega ha vinto le elezioni cantonali. Come è stato visto questo risultato al di là del confine, da quella categoria di persone che ne è toccata direttamente, ovvero i frontalieri? Abbiamo raccolto a caldo, nei primi momenti dopo l'ufficialità del raddoppio leghista in Consiglio di Stato, qualche giudizio di lavoratori italiani attivi nel nostro Cantone.

Nessuna sorpresa - "Me l'aspettavo" dichiara Flavio, operaio metalmeccanico. "In fabbrica la maggior parte dei colleghi ha sicuramente votato Lega, e come loro tanti altri, a quanto pare". Lo stesso discorso lo fa Francesco, anch'egli operaio. "Non sono un esperto di politica ticinese, ma la cosa sembrava nell'aria". I frontalieri, ora, si devono preoccupare? "Direi di no" afferma Antonio, attivo nell'edilizia. "Non vedo cosa cambia da ieri, il lavoro c'è e qualcuno lo deve fare. Ci saranno meno italiani in Ticino? Forse. Magari quelli che resteranno saranno pagati di più". Un pensiero condiviso anche da Luciana, operaia. "L'importante è che ci siano le commesse e quindi qualcosa da produrre, il resto è propaganda politica".

Tranquillità - Nessuno scenario apocalittico, quindi, per questi lavoratori, spaventati semmai dal futuro dell'economia in generale, e non dai futuri scenari politici cantonali. "Lo stesso Bignasca dà lavoro a un sacco di frontalieri, no?" dice Francesco, che aggiunge: "Chi di noi ha una formazione, può starsene tranquillissimo. In quanto agli altri, beh, non penso che cambierà molto. Chi è bravo resterà a lavorare in Svizzera. Perché mandare via un buon dipendente? Solo perché vive a Cavallasca e non a Ligornetto?". Queste persone, se da un lato non vedono il pericolo di un'estromissione di massa dei frontalieri dal Ticino, dall'altro sperano che qualcosa cambi anche per loro. "Ci saranno più occupati ticinesi? Può darsi" sostiene Antonio, che aggiunge: "Di sicuro non lavoreranno a 2'850 franchi lordi come noi. Come faranno a vivere? Più ticinesi uguale stipendi più alti, per loro e quindi anche per noi".

Lavoro - Si ribadisce quanto visto in occasione della campagna "Balairatt" dell'Udc: ad essere offesi ed irritati furono più i politici che i lavoratori frontalieri. "Io mi ritengo un buon lavoratore" dice Flavio. "Sempre puntuale, quasi mai in malattia, disposto a restare mezz'ora in più se c'è bisogno. Mi sento utile, e credo che anche il mio datore di lavoro la pensi così". Arriveranno più ticinesi nelle fabbriche? "Non lo so. Ho sempre avuto il sospetto che la Lega spingesse per far avere i posti meglio retribuiti, ad esempio in banca" dichiara Luciana. "Non ci sarà la corsa per prendere il mio posto, non con lo stipendio che prendo adesso". E' l'alba di una nuova era per il Ticino? Forse. Per questi lavoratori, sarà un lunedì qualsiasi, con il traffico e le preoccupazioni di tutti i giorni. Poi si vedrà.

Fabio Caironi

 

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