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Il Consiglio federale ha illustrato il "piano B" per risolvere il contenzioso fiscale con gli Usa. Le più importanti domande e risposte sul piano presentato ieri.
BERNA. Cosa ha deciso il Consiglio federale?
"Dopo il fallimento della lex Usa in parlamento, il Consiglio federale ha deciso di analizzare caso per caso e accordare autorizzazioni individuali alle banche per rilasciare i dati destinati alle autorità Usa".
Di che tipo di dati si tratta?
"Si tratta dei nomi delle persone che sono coinvolte in affari non chiari con evasori fiscali Usa. Dunque, sono i nomi di collaboratori bancari ma anche di consulenti, fiduciari e avvocati. Inoltre, gli Usa riceveranno delle cosiddette “leaver list”, elenchi di persone che hanno lasciato una banca per un’altra".
Come saranno protetti i collaboratori?
"Il Consiglio federale non ha comunicato i dettagli perché attende l’approvazione Usa. Si tratta però della protezione dei collaboratori e di terzi. Queste persone devono essere informate in anticipo per potersi difendere in base alla legge sulla protezione dei dati".
Quali sono le conseguenze per le banche?
"La situazione è chiara per le 12 banche contro le quali è già in corso una procedura negli Usa. Questi istituti possono subito trasmettere delle richieste al Dipartimento delle finanze per inviare le “leaver list” alla giustizia Usa. Se le richieste sono accettate, le banche hanno la via libera per prendere accordi individuali".
Gli Usa cosa pensano di quanto deciso ieri?
"Non si sa. Non hanno ancora approvato il “piano b”. La ministra Widmer-Schlumpf ha detto che al momento la situazione non si è né aggravata né appianata".
