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BERNALa strategia energetica 2050 divide gli amici della natura

13.04.17 - 17:08
La strategia energetica 2050 divide gli amici della natura

BERNA - Le organizzazioni in difesa dell'ambiente sostengono la Strategia energetica 2050. Tuttavia alcuni loro membri, come il presidente della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (FP) Kurt Fluri, vanno controcorrente.

Il consigliere nazionale del PLR non sosterrà infatti il testo in votazione il 21 maggio ed è entrato a far parte di un comitato contro il progetto di legge formato da ambientalisti come Hans Weiss, già direttore della FP.

Fluri contesta il fatto che la penuria di elettricità provocata dall'abbandono dell'atomo potrà essere compensata unicamente con l'importazione dell'energia generata dalle centrali a carbone tedesche. "I parchi eolici, le grandi installazioni fotovoltaiche e le centrali idrauliche saranno più facilmente ubicate all'interno di paesaggi protetti", ha aggiunto oggi al St-Galler Tagblatt.

La presa di posizione ha suscitato la reazione di Beat Flach (Verdi liberali), membro del comitato di direzione della FP e a sua volta consigliere nazionale. "Si ha l'impressione che la fondazione respinga la Strategia energetica", mentre invece una grande maggioranza dei suoi vertici si è espressa a favore, ha detto Flach all'ats.

Ad opporsi al testo vi è anche Philippe Roch, ex direttore dell'Ufficio dell'ambiente (UFAM), che ne ritiene "troppo dannoso l'impatto sulla natura". Tesi in contrasto con la linea di WWF Svizzera, organizzazione della quale Roch è stato in passato il numero uno.

In un'intervista apparsa sull'edizione odierna dei quotidiani Tribune de Genève e 24 heures, l'attuale membro di comitato di Paesaggio Libero Svizzera (Paysage Libre Suisse/Freie Landschaft Schweiz) ha dichiarato di non poter sostenere un progetto che indebolisce la preservazione della natura. "Questa legge mette sullo stesso livello l'interesse della costruzione di installazioni per la produzione di energie rinnovabili e l'interesse di proteggere l'ambiente", ha evidenziato ai giornali romandi Roch.

A suo avviso, le organizzazioni in difesa della natura che appoggiano la Strategia energetica "si sbagliano e si sono lasciate sedurre dall'idea di abbandonare finalmente l'energia nucleare". Roch si auspica che il progetto venga rivisto in maniera "più semplice e in meglio".
 
 

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