Due consiglieri comunali (PS) di Berna hanno proposto un postulato per «dare la precedenza all'insegnante con un passato migratorio, invece che allo svizzero a parità di qualifiche»
BERNA - Nelle scuole di Berna la precedenza va data ai docenti stranieri invece che agli svizzeri: è quanto chiedono due consiglieri comunali PS, secondo i quali insegnanti non elvetici potrebbero fungere da modello in classi con allievi sempre più "internazionali" e favorire inoltre la comunicazione con i genitori.
«Quando vi sono due docenti con le stesse qualifiche per un posto vacante, la preferenza va data all'insegnante con passato migratorio», auspica il postulato firmato da Fuat Köçer e Halua Pinto de Magalhães, di cui ha dato notizia ieri il quotidiano locale "Der Bund".
Secondo Köçer, egli stesso maestro con origini turche in una scuola secondaria, si tratta di aumentare la pluralità delle aule docenti, dove vige spesso troppa omogeneità, deplora. A suo avviso bisogna inoltre riconoscere maggiormente gli sforzi fatti dai "secondos", che spesso hanno dovuto superare importanti ostacoli: è quindi ora che vengano favoriti.
L'idea non viene peraltro accolta favorevolmente da Christian Amsler, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali svizzerotedeschi della pubblica educazione. Se fosse applicata - afferma in un'intervista pubblicata oggi da 20 Minuten - «mi posso immaginare che i candidati svizzeri si sentirebbero discriminati».
Per il consigliere di stato sciaffusano PLR è possibile però che una scuola scelga in casi particolari volutamente uno straniero, valutando questo aspetto come farebbe con l'età o il sesso. Ma stando a Amsler è insito nelle qualità pedagogiche di un docente, avere comprensione per un allievo: non fa quindi differenza se l'insegnante è svizzero o ha un passato migratorio.