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BERNANo ad un governo a nove membri: «Costerebbe troppo»

27.09.16 - 11:09
«Si creerebbe un maggiore onere amministrativo in seguito alla creazione di nuovi dipartimenti» ha dichiarato la maggioranza
No ad un governo a nove membri: «Costerebbe troppo»
«Si creerebbe un maggiore onere amministrativo in seguito alla creazione di nuovi dipartimenti» ha dichiarato la maggioranza

BERNA - Il Nazionale è contrario all'aumento dei membri del Consiglio federale da sette a nove, come proposto dalla sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N).

Con 97 voti contro 88, oggi la Camera del popolo non è infatti entrata in materia su un adeguamento della disposizione costituzionale che chiedeva una rappresentanza equa delle regioni linguistiche.

Rilanciando un'idea sollevata in passato dal Canton Ticino, la CIP-N aveva posto in consultazione nel marzo 2015 una modifica dell'articolo 175 della Costituzione federale. Quest'ultimo, secondo il progetto, al primo capoverso recitava "Il Consiglio federale è composto di nove membri" e al quarto "Le diverse regioni e le componenti linguistiche del Paese sono equamente rappresentate", e non più come ora "devono essere rappresentate", ha ricordato Cesla Amarelle (PS/VD) a nome della commissione.

La maggioranza della commissione, argomentando a favore della modifica, faceva riferimento anche alla minoranza italofona, assente dal governo dal 1999, dopo la partenza del ticinese Flavio Cotti: "si pensi in particolare alla Svizzera di lingua italiana, che nell'attuale costellazione politica e partitica non ha quasi nessuna possibilità di essere rappresentata in un Consiglio federale di sette membri", ha detto Marco Romano (PPD/TI).

Secondo la CIP-N, un Consiglio federale a nove membri avrebbe anche permesso una migliore ripartizione del carico di lavoro del Governo, che è considerevolmente aumentato rispetto al 1848.

Oggi il plenum ha però ribadito la sua opposizione all'aumento del numero di consiglieri federali per motivi strutturali, seguendo il parere dello stesso esecutivo: "ne risulterebbe infatti un maggiore onere amministrativo in seguito alla creazione di nuovi dipartimenti e al conseguente aumento del bisogno di coordinamento", ha sottolineato Barbara Steinemann (UDC/ZH). Secondo la maggioranza, il principio di collegialità sarebbe inoltre sottoposto a maggiori pressioni.

Pareri critici durante la procedura di consultazione - Durante la procedura di consultazione il progetto era stato notevolmente criticato: ben 30 prese di posizione su 45 erano sfociate in un parere negativo. Soltanto cinque cantoni (Giura, Friburgo, Lucerna, Ticino e Vaud) l'avevano accolto positivamente. Per quanto riguarda i partiti, tra i favorevoli figuravano socialisti e Verdi, assieme ai borghesi-democratici.

Si erano invece dichiarati scettici UDC, PPD, PLR e Verdi liberali, ponendo l'accento sui costi annui supplementari (per i due nuovi dipartimenti) stimati in 34-39 milioni di franchi. Oggi queste maggioranze sono state confermate.

Va detto che la stessa CIP-N, lo scorso 5 febbraio, aveva approvato il progetto con un solo voto di scarto (11 a 10 e 3 astenuti). La commissione non intendeva però darsi per vinta in partenza: a suo avviso, più della metà dei pareri negativi in consultazione provenivano da governi cantonali, che temevano "una diminuzione dell'influenza dei singoli membri del Consiglio federale", ha spiegato invano Marco Romano. A suo avviso, la riforma era fattibile "senza eccessivi oneri di coordinamento e senza burocratizzazione".

La maggioranza del plenum non lo ha però seguito. Ha preferito condividere l'opinione espressa da numerosi partecipanti alla consultazione, secondo cui la scelta di rappresentanti di diverse regioni e componenti linguistiche dipende dalla volontà politica e dalla qualità delle persone a disposizione e non può essere imposta con una riforma strutturale, come ha rilevato in aula anche il consigliere nazionale Marco Chiesa (UDC/TI).

Viste tali resistenze, ribadite oggi dalla Camera del popolo, anche i fautori del progetto non si facevano eccessive illusioni. Nel dicembre scorso, nel corso del tradizionale incontro con i media durante le sessioni, anche la Deputazione ticinese - pur sostenendo la proposta - aveva giudicato poco probabile un esito positivo in Parlamento.

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COMMENTI
 

beta 7 anni fa su tio
Leggi da destra o da sinistra , 2-4-6 sono esattamente da dimenticare .

leopoldo 7 anni fa su tio
dovrebbero essere in meno il 2 e il 6 da sinistra dovrebbero gia essere a casa

volabas 7 anni fa su tio
Risposta a leopoldo
facciamo anche il 4

leopoldo 7 anni fa su tio
gia fanno danni cosi figuriamoci se sono di piu

volabas 7 anni fa su tio
Risposta a leopoldo
perfettamente ragione

GIGETTO 7 anni fa su tio
Risposta a leopoldo
Soprattutto quelli $ocialisti ne combinano di tutti i colori rovinando la CH.
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