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SVIZZERAHollande è a Berna: è l'ora della "fiducia". Sviene un soldato

15.04.15 - 15:33
Durante la marcia, un soldato facente parte della guardia d'onore è caduto a terra, probabilmente a causa di un malore
Hollande è a Berna: è l'ora della "fiducia". Sviene un soldato
Durante la marcia, un soldato facente parte della guardia d'onore è caduto a terra, probabilmente a causa di un malore

BERNA - "La sua visita è un grande onore per la Svizzera e oggi, in questa cornice festosa, potremmo essere tentati di dire che l'unico problema tra i nostri Stati è che non esistono problemi". Ha esordito così Simonetta Sommaruga nel dare il benvenuto al presidente francese François Hollande.

Tuttavia, ha proseguito la presidente della Confederazione nel suo intervento all'interno del Rathaus, la sede del parlamento cantonale bernese, non bisogna dimenticare che tra vicini, proprio per la loro prossimità, "vi sono spesso molte cose da regolare e talvolta, malgrado le migliori intenzioni, possono nascere contrasti e problemi".

I rapporti tra Francia e Svizzera sono "fondamentalmente buoni", ma in tempi recenti sono stati caratterizzati anche da "alcune tensioni", ha precisato Sommaruga, citando subito dopo la vertenza fiscale.

I tempi recenti riguardano gli ultimi tre anni, quando "le nostre relazioni, per così dire, in alcune occasioni si sono leggermente raffreddate". Colpa soprattutto della vertenza fiscale. Il Consiglio federale, ha proseguito, si rallegra che si sia trovata una "significativa convergenza" proprio nel settore fiscale. Ciò è il preludio per una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi, "caratterizzata da fiducia, amicizia e cordialità".

Poi la Sommaruga è passata ad anticipare i temi che saranno trattati nel corso di questa visita di Stato del presidente francese: la posizione della Svizzera in Europa, alla luce soprattutto della votazione popolare del 9 febbraio 2014, quando il popolo ha accolto l'iniziativa Contro l'immigrazione di massa, facendo "piombare la Svizzera in una spiacevole fase di incertezza".

Berna e Bruxelles, ha detto ancora la presidente della Confederazione, "sono interessate a intrattenere rapporti vicendevoli buoni, regolati e stabili", ma nei nostri colloqui e anche domani a Zurigo e a Losanna, lei signor presidente "avrà occasione di sentire quanto questo tema agita attualmente il nostro Paese".

"La Svizzera fa parte dell'Europa e intende contribuire alla sua unità pur non essendo un membro dell'Unione europea. Sono i valori comuni, i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali che fanno dell'Europa un continente di pace e di libertà", ha detto ancora Sommaruga.

Ha ringraziato Hollande per la reazione "decisa e nel contempo carica di umanità" avuta dai Francesi dopo i tragici attentati di Parigi, per mano dei terroristi, facendo in modo - ha detto - che l'imponente marcia di solidarietà "diventasse anche una dimostrazione a favore della dignità umana", Sommaruga ha quindi accennato al fatto che l'Europa dovrà cercare di "offrire alla propria popolazione prospettive" per il domani. Un monito espresso in termini quasi perentori: "l'Europa deve risollevarsi dal profilo economico".

Infine una nota personale. "Le strette relazioni fra la Svizzera e la Francia si riflettono anche nella mia biografia familiare - ha detto -; il mio bisnonno emigrò in Normandia dove fondò una fabbrica di pizzi, apparentemente con successo, e dove, come spesso succede fra vicini, sposò una Francese. Perciò mia nonna era francese. Quando le truppe tedesche penetrarono in Francia durante la Prima guerra mondiale la famiglia fuggì e, naturalmente, ritornò in Svizzera".

Soldato sviene - Un soldato facente parte della guardia d'onore è caduto a terra, probabilmente a causa di un malore, pochi istanti prima del passaggio di Hollande e Sommaruga.

"Il disaccordo fiscale è alle spalle" - Il disaccordo fiscale che ha avvelenato le relazioni tra i nostri due Paesi "è ormai alle nostre spalle". Lo ha detto François Hollande rispondendo al saluto di benvenuto di Simonetta Sommaruga.

Hollande ha affermato che in materia fiscale lo scambio di informazioni su richiesta esplicita è stato semplificato e le esigenze dell'amministrazione fiscale francese, nell'essenziale, sono state trattate. "Questa questione è alla spalle", ha detto. "Allo stesso modo state cercando di abolire un certo numero di regimi fiscali e voglio sottolineare qui la convinzione e la determinazione delle autorità svizzere", ha proseguito. "Voglio rallegrarmi perché si è trattato di un lavoro ostinato che il Consiglio federale ha portato avanti, mostrando la volontà di girare pagina".

Siete "un paese europeo alla maniera svizzera", ha detto Hollande, che ha affermato di voler guardare al dopo 9 febbraio - quando lo scorso anno venne accettata l'iniziativa Contro l'immigrazione di massa - per ridare coerenza agli accordi tra UE e Berna. Ha anche invitato ad "agire insieme" per quella che definito "la crescita verde", portando al successo la conferenza di Parigi sul clima, a dicembre. 

La Svizzera condivide "i valori e il progetto europeo, ma con la sua indipendenza" sulle forme, ha sottolineato Hollande davanti al Consiglio federale "in corpore" riunito nel Rathaus di Berna, sede del parlamento cantonale. "Rispetto questa scelta, ma invito a lavorare per ridare coerenza ai circa 120 accordi bilaterali", tra Svizzera e Unione europea.

La soluzione, a suo parere, deve rispettare la libera circolazione delle persone e il diritto alla protezione dei circa 170 mila frontalieri francesi.

Il presidente Hollande ha inoltre auspicato la cooperazione nella gestione integrata delle acque del Rodano, importante per la Francia nel raffreddamento delle sue centrali nucleari. Quanto agli scambi scientifici e universitari - alla vigilia della sua visita al Politecnico di Losanna - ha detto che essi vanno estesi. Senza accennare alla fusione Holcim/Lafarge, ha aggiunto che non vi è nulla da temere dalla alleanza tra aziende dei due Paesi, anzi: esse porteranno a "migliorare l'innovazione". Cooperazione è stata chiesta da Hollande anche nell'ambito della formazione professionale.

 

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