Cerca e trova immobili

SVIZZERA / CANTONELavoratori distaccati, multe più severe per chi sgarra

01.04.15 - 14:32
Gran parte delle proposte del Governo per contrastare il dumping sociale e salariale sono state congelate di fronte alle resistenze degli ambienti economici e dei partiti a loro vicini
Foto Ti-Press Gabriele
Lavoratori distaccati, multe più severe per chi sgarra
Gran parte delle proposte del Governo per contrastare il dumping sociale e salariale sono state congelate di fronte alle resistenze degli ambienti economici e dei partiti a loro vicini

BERNA - No, per il momento, a misure nell'ambito dei contratti normali e collettivi di lavoro, sì a un inasprimento delle multe - da 5 mila a 30 mila franchi al massimo - per chi viola le disposizioni sui lavoratori distaccati in fatto di salari e condizioni di lavoro vigenti in Svizzera. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale affrontando le misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone.

La decisione di sospendere buona parte del progetto non rappresenta un fulmine a ciel sereno. Il domenicale "SonntagsZeitung" ne aveva già dato notizia a inizio marzo. Un portavoce del DEFR aveva confermato il contenuto dell'articolo all'ats. Oggi il suggello definitivo del Governo.

CCL, opposizioni da destra e ambienti economici - Davanti ai media, il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha giustificato la sospensione dei provvedimenti riguardanti i contratti di lavoro con le forti opposizioni provenienti in particolare dagli ambienti economici e dai partiti loro vicini.

Il ministro dell'economia si è detto in ogni caso "fiero" che tale decisione sia stata concordata tra i sindacati da una parte e gli imprenditori dall'altra durante la tavola rotonda sul franco forte: le parti hanno giudicato inutile per il momento mettersi all'opera finché non si saprà come verrà applicata l'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa.

Stando ai partner sociali, ha spiegato il consigliere federale PLR, vi è il rischio che eventuali provvedimenti adottati prima del febbraio 2017 debbano essere ridiscussi dopo l'entrata in vigore delle legge d'applicazione del nuovo articolo costituzionale 121a.

Distaccati, forte consenso per aumento multe - Ha invece raccolto ampi consensi, specie tra i cantoni, l'incremento delle sanzioni relative alla Legge sui lavoratori distaccati (LDist), norma che concerne quelle persone che possono lavorare in Svizzera per 90 giorni al massimo per anno civile su incarico di un datore di lavoro UE o AELS.

Entro il mese di ottobre il DEFR dovrà presentare al collegio un progetto parallelamente alla prevista revisione della legge contro il lavoro nero inviata oggi in consultazione.

Come indicato da Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro alla Segreteria di stato dell'economia (SECO), l'aumento delle sanzioni è un modo pragmatico per combattere il problema del dumping sociale e salariale. "Su questo aspetto ci siamo accorti dell'esistenza di una lacuna", ha affermato l'alto funzionario. Le sanzioni attuali non sono abbastanza dissuasive; chi viola le regole ci guadagna ancora.

Zürcher ha poi aggiunto che quest'ultima misura si aggiunge ad altri provvedimenti già presi, come l'introduzione di un obbligo di notifica e autorizzazione dal primo giorno di lavoro per i giardinieri e paesaggisti stranieri. Insomma, "non siamo stati a guardare".

Contratti di lavoro, agevolazioni "congelate" - Nel suo progetto presentato lo scorso settembre, il Consiglio federale aveva previsto una serie di misure che contemplavano modifiche al Codice delle obbligazioni e alla legge federale concernente il conferimento del carattere obbligatorio generale al contratto collettivo di lavoro.

Per quanto attiene ai contratti normali di lavoro (CNL), il Consiglio federale intendeva precisare le condizioni per la loro proroga, un ambito non ancora regolato. Si sarebbe potuto prolungare un CNL se fossero state constatate ripetute violazioni delle disposizioni sui salari minimi e in presenza di indizi che alla sua scadenza si sarebbero potuto verificare nuovi abusi.

Il Governo auspicava anche l'istituzione di una nuova procedura per il conferimento agevolato del carattere obbligatorio generale di un CCL. Parallelamente alla procedura esistente per le Commissioni tripartite, voleva accordare anche ai partner sociali che dimostrano l'esistenza di condizioni salariali e lavorative ripetutamente abusive la possibilità di chiedere il conferimento agevolato dell'obbligatorietà generale per il loro CCL.

All'Esecutivo premeva inoltre rendere possibile la proroga dell'obbligatorietà generale di un CCL. La cessazione dell'obbligatorietà generale e, quindi, l'assenza di condizioni lavorative e salariali vincolanti nel ramo, potrebbe generare situazioni problematiche. Per impedire una situazione simile, a titolo eccezionale l'obbligatorietà generale di un CCL sarebbe potuto essere prolungata di una sola volta e per una durata massima di tre anni, anche se il quorum dei datori di lavoro (50%) non fosse più raggiunto.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE