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VALLESETamoil, il Governo chiede di prolungare il termine di un mese

29.01.15 - 17:10
Tamoil, il Governo chiede di prolungare il termine di un mese

SION - Il governo vallesano ha chiesto oggi alla direzione della Tamoil di prolungare di un mese il termine del 31 marzo previsto inizialmente per trovare un'azienda disposta a rilevare la raffineria di Collombey (VS). Oltre a questa, sono in vendita pure la stazione di smistamento e le aree di stoccaggio. Annunciata per fine marzo, la chiusura dello stabilimento coinvolge complessivamente più di 260 dipendenti, di cui una ventina a Ginevra, precisa dal canto suo il sindacato Unia.

Nel quadro della procedura di licenziamento, la delegazione del personale della raffineria ha chiesto oggi al gruppo petroliero di varare determinate misure, volte ad attenuare l'incertezza e le difficoltà incontrate dall'organico, che comprende una ventina di dipendenti amministrativi a Ginevra.

La delegazione ha chiesto che ogni persona sia informata rapidamente della data del suo licenziamento, precisa il segretario di Unia Blaise Carron. Ha pure invitato Tamoil ad assumere nell'intervallo l'intera responsabilità in materia di sicurezza. È inoltre stato rivendicato un piano sociale, che sarà negoziato a partire dal 5 febbraio.

In risposta alle domande della delegazione, l'azienda ha precisato che sono poste in vendita non soltanto la raffineria, ma pure la stazione di smistamento di Aigle (VD) e le cisterne di stoccaggio. Tamoil ha invece già annunciato di voler mantenere la rete di circa 300 stazioni di servizio in Svizzera.

Per agevolare l'eventuale rilevamento dell'infrastruttura "e salvaguardare il know-how dei collaboratori", il Consiglio di Stato annuncia in una nota oggi di aver chiesto a Tamoil di posticipare di un mese il termine previsto per l'eventuale cessione.

L'esecutivo ha inoltre invitato l'azienda a riconsiderare la questione della disoccupazione tecnica, dopo il rifiuto opposto la scorsa settimana. Le autorità vallesane sono pure in contatto con esperti con i quali vuole "chiarire le questioni relative alla sicurezza, alla protezione dell'ambiente e tecniche".

Una delegazione sarà anche inviata a Cremona (I), con l'obiettivo di "riunire tutte le informazioni utili allo stabilimento di Collombey". Nell'agosto 2014, il direttore attuale della raffineria vallesana è stato condannato in Italia per disastro ambientale colposo, in seguito alle attività della raffineria di Cremona, chiusa nel 2008.

La compagnia libica si era autodenunciata come sito inquinato nei 2001. In tal modo, essa beneficiava della non punibilità per gli inquinamenti precedenti. La società aveva inoltre sostenuto di non essere responsabile dell'inquinamento, da lei attribuito alla Amoco, titolare dell'area fino al 1983. L'accusa aveva però smontato la tesi della difesa, dimostrando la forte presenza di idrocarburi e additivi per benzina verde, utilizzati solo a partire dagli anni Ottanta.

Ats

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