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Centomila telefonate, è questo l’asso nella manica elettorale del Ps per le elezioni federali. Funzionerà o il marketing telefonico infastidirà gli elettori?
BERNA - Ottobre si vota per rinnovare le camere federali, nelle tre settimane prima 10 000 compagni dovranno telefonare a 100 000 elettori potenzialmente di socialisti. Le telefonate partiranno da 170 bar e ristoranti di tutta la Svizzera. Una mobilitazione inedita nel nostro paese.
La notizia è stata data ieri alla Nzz am Sonntag dalla direttrice della campagna Leyla Gül. «Se un giorno mi serve una macchina, non mando un sms a un amico, lo chiamo», ha dichiarato la co-segretaria del partito. Le mail collettive, invece, non sembrano una buona idea, troppo simili allo spam. Copiando il sistema americano dove questi metodi sono consueti, la campagna viene preparata con attenzione. Tre esperti stanno preparando il plot per le conversazioni, mentre un informatico sta programmando un software specifico.
I membri non telefoneranno a sconosciuti, ma ad amici e parenti che potrebbero essere vicini alle idee del partito. Ma, nonostante ciò, qualche rischio esiste. «È come camminare su un filo, le persone potrebbero sentirsi infastidite», ha commentato il direttore della campagna Udc Albert Rösti. Al domenicale svizzero tedesco, esprime scetticismo anche la direttrice della campagna dei Verdi liberali Sandra Gurtner-Oesch. Il suo partito ha spesso usato la via del telefono per delle mobilitazioni, ma sempre con persone già appartenenti al movimento. «Esisterei a estendere il metodo a potenziali elettori».
I socialisti però sono determinati: recentemente nelle comunali di Thun hanno strappato un seggio e sono convinti di aver spostato i voti necessari con 1 000 telefonate effettuate che hanno portato circa 220 voti.
