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BERNACanone radio-tv, anche StopBillag.ch raccoglie firme

26.11.14 - 10:14
Canone radio-tv, anche StopBillag.ch raccoglie firme

BERNA - Chi rinuncia ad apparecchi radiotelevisivi deve continuare a rimanere esentato dal pagamento del canone: ne è convinta l'associazione Azione StopBillag.ch, che ha avviato la raccolta di firme contro la revisione della Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV).

Contro la normativa, approvata dal parlamento in settembre, ha già lanciato il referendum l'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM). Secondo Azione StopBillag.ch, per vincere la votazione saranno però necessarie argomentazioni non solo economiche, bensì anche di natura più squisitamente politica.

In gioco - afferma l'organizzazione del comunicato odierno - vi è la responsabilità individuale del cittadino e il rischio di messa sotto tutela da parte dello Stato. È giusto che chi fa a meno di consumare radio o televisione non debba pagare il balzello: l'eccezione prevista dalle nuove disposizioni, oltre a essere solo temporanea (massimo di 5 anni), è anche nebulosa e ha il solo obiettivo di indorare la pillola, dividendo gli oppositori.

Sempre secondo Azione StopBillag.ch, la revisione è inoltre "estremamente pericolosa" perché ancora nella legge un'imposta sui media a carico di tutte tutte le economie domestiche e imprese con fatturato superiore ai 500'000 franchi. La tassa potrebbe rimanere, magari prelevata solo in parte o in forma annacquata, anche nel caso dovesse essere accolta almeno una delle due iniziative popolari che chiedono l'abolizione del canone Billag.

Attualmente per poter guardare la televisione e ascoltare la radio bisogna pagare complessivamente 462 franchi. Il soldi vengono impiegati per finanziare i programmi SRG SSR - 17 stazioni radiofoniche e 7 canali televisivi - e alcune emittenti private. Per la riuscita del referendum contro la LRTV sono necessarie 50'000 firme entro il 15 gennaio 2015.

 

ATS 

 

 

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