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SVIZZERABeni culturali siriani, la legge in vigore vieta già il trasferimento

21.11.14 - 15:48
Beni culturali siriani, la legge in vigore vieta già il trasferimento

BERNA - La Legge federale sul trasferimento dei beni culturali (LTBC) vieta già l'importazione, l'esportazione o la vendita illecita di beni culturali siriani rubati o spogliati in Svizzera. È quanto ha fatto rimarcare all'ats Carine Simoes, responsabile supplente del Servizio specializzato nel trasferimento internazionale dei beni culturali presso l'Ufficio federale della cultura (UFC), sottolineando che la protezione di cui godono questi beni in Svizzera è alquanto estesa.

Commentando all'ats la decisione, risalente al 19 novembre, del Consiglio federale di estendere le sanzioni nei confronti della Siria, sull'esempio di quanto fatto dall'Ue nel dicembre 2013, per impedire che nel nostro Paese vengano introdotti illegalmente beni culturali provenienti da questo paese martoriato, l'esperto Andrea Raschèr aveva giudicato "tardivo" l'intervento del Governo.

La decisione del Consiglio federale prende le mosse da una mozione inoltrata dalla commissione della cultura del Consiglio nazionale che si dice disposto ad adottare. Nel caso concreto è previsto l'adeguamento dell'ordinanza dell'8 giugno 2012 che istituisce provvedimenti - leggi: sanzioni e restrizioni di carattere economico/politico - nei confronti della Siria.

In particolare si tratta di vietare il commercio di beni culturali provenienti da tale Paese se vi sono ragioni di supporre che simili beni siano stati esportati dalla Siria senza il consenso dei loro legittimi proprietari o in violazione del diritto siriano o internazionale.

Come indica l'esecutivo nella sua risposta alla mozione, "con l'esplicito rimando al diritto siriano applicabile (...) il dispositivo di difesa dell'UE va più in là della LTBC, la quale vincola l'integrazione del diritto estero applicabile nell'attuazione dei controlli all'esistenza di accordi bilaterali corrispondenti". Spetterà alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), responsabile delle sanzioni, adeguare l'ordinanza in vigore.

Stando a Carine Simoes, i controlli alle frontiere sono stati rafforzati da tre anni in qua, ossia dallo scoppio della crisi siriana. "Finora, e secondo i risultati dei controlli effettuati dalla dogana svizzera, non abbiamo constatato importazioni illegali di oggetti d'arte rubati o frutto di scavi illegali provenienti dalla Siria ", ha dichiarato all'ats.

A suo avviso, la LTBC esplica già un effetto dissuasivo non indifferente. "Tuttavia - ha aggiunto - dobbiamo rimanere vigilanti: per questo accogliamo con favore l'estensione dell'ordinanza dell'8 giugno 2012 che istituisce sanzioni nei confronti della Siria".

Ats

 

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