BERNAGlobalisti, tremano quattro cantoni

BERNA - Vaud, Vallese, Ticino e Ginevra. Sono questi i cantoni che seguono più da vicino la votazione del 30 novembre denominata "Basta ai privilegi fiscali dei milionari (Abolizione dell'imposizione forfettaria)". I tre quarti di tutti i 5.600 "globalisti" in Svizzera vivono nei quattro cantoni citati. Grazie alla presenza di questa tipologia di ricchi stranieri in Svizzera si sono creati circa 22.500 posti di lavoro. La stima è fornita dall'amministrazione federale e risale al 2010.

La questione sulla quale è chiamato ad esprimersi il popolo svizzero è delicata e va a toccare delicati aspetti di ordine etico e sociale. Il ministro delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ad inizio ottobre aveva sollevato la questione etica, in particolare quella legata alla parità di trattamento, ricevendo la critica dei contrari all’abolizione della tassazione forfettaria.

In Svizzera sono cinque i cantoni che hanno deciso di abolire la tassazione forfettaria: Zurigo, Appenzello Esterno, Sciaffusa, Basilea Campagna, Basilea Città. In altri otto cantoni, sempre tutti della Svizzera Tedesca, le condizioni per poter accedere a questa tipologia di imposizione fiscale forfettaria sono state inasprite.

La Berner Zeitung scommette che nel Canton Vaud  (dove i 1.400 globalisti pagano l'1,9% del totale di tutte le entrate fiscali) - nel Canton Vallese, (dove i globalisti pagano il 3% del totale delle imposte pagate in quel cantone) - nel Canton Grigioni (dove i globalisti pagano il 2,5% del totale delle imposte pagate in quel cantone) e nel Canton Ticino, (dove i globalisti pagano l'1,8% del totale di tutte le imposte pagate nel cantone, corrispondenti a 52 milioni di franchi) il "No" prevarrà. Nel resto della Svizzera come si comporteranno gli elettori?

Si potrebbe scommettere che a Zurigo e nelle due Basilea, che hanno già abolito la tassazione forfettaria, il "Sì" all'abolizione prevarrà. Anche perché, oltre ai voti dell'elettorato di sinistra, potrebbero aggiungersi anche quelli dei borghesi. Questi ultimi, infatti, potrebbero votare sì per fare gli interessi del proprio cantone, che, con l'abolizione della tassazione forfettaria, potrebbero riguadagnare terreno in ambito di concorrenzialità fiscale. Il pensiero è semplice e un po’ egoistico: se noi abbiamo dovuto rinunciare a questo tipo di tassazione, è giusto che anche gli altri facciano come noi. Nel Canton Zurigo dal 2010 - anno in cui è stato abolita la tassazione forfettaria per i ricchi stranieri -  ad oggi se ne sono andati i 2/3 dei globalisti, finiti, nella stragrande maggioranza dei casi, a Svitto e Grigioni. Anche nei cantoni come Argovia e Soletta, cantoni a vocazione industriale e dove i globalisti sono pochissimi, potrebbero far pesare la questione etica di parità di trattamento semplicemente perché hanno pochissimo da perdere.

Quante possibilità ci sono che l'iniziativa socialista passi? Impossibile dirlo. Il primo sondaggio dà il "Sì" al 48 per cento. Nei 15 cantoni svizzeri in cui l'incidenza dei globalisti è meno dello 0,5% del totale delle entrate erariali si presume che prevarranno i voti favorevoli all'abolizione della tassa forfettaria. E ciò rappresenterebbe la maggioranza dei Cantoni. Si ricorda poi che a Zurigo il 53% dei votanti ha votato per l'abolizione, così come a Basilea Campagna e Appenzello Esterno, dove i favorevoli hanno raggiunto addirittura il 60%. Un voto che non è arrivato soltanto dalla sinistra e che ha suscitato una certa sorpresa. Soprattutto in Ticino.

Vallese: 1.300 globalisti, 61,8 milioni di incassi (3,0% del totale delle entrate)

Grigioni: 268 globalisti, 33,7 milioni di incassi (2,5% del totale delle entrate)

Vaud: 1.396 globalisti, 153,5 milioni di incassi (1,9% del totale delle entrate)

Nidvaldo: 84 globalisti, 4,8 milioni di incassi (1,9% del totale delle entrate)

Ticino: 877 globalisti, 52 milioni di incassi (1,8% del totale degli incassi)

Ginevra: 710 globalisti, 114,5 milioni di franchi (1,5% del totale degli incassi)