BERNA - Il 91% delle persone occupate in Svizzera è molto soddisfatto o soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro, secondo quanto è emerso da uno studio pubblicato dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO). I dipendenti godono di maggiore flessibilità, in particolare per quanto riguarda gli orari di lavoro, e autonomia rispetto alle persone attive nei Paesi dell'Unione europea. I ritmi e la pressione dovuta alle scadenze sono tuttavia superiori alla media e i lavoratori elvetici lamentano più spesso situazioni di mobbing, osserva la SECO in una nota.
Complessivamente la situazione in Svizzera è considerata buona. Solo in cinque paesi dell'UE la soddisfazione sul posto di lavoro è maggiore. In testa alla graduatoria figurano la Danimarca, la Gran Bretagna e l'Olanda. È però necessario agire per migliorare ulteriormente le condizioni nella Confederazione, afferma la SECO. Un punto critico è dato soprattutto dal fatto che in Svizzera, tra il 2005 e il 2010, le sollecitazioni dovute all'impiego sono tendenzialmente aumentate, rileva la Segreteria.
Quasi nove su dieci persone dichiarano di sentirsi in buona salute (87%), mentre la media europea si situa al 78%. Ciononostante, un numero relativamente alto di intervistati dice di aver avuto almeno un problema di salute negli ultimi dodici mesi. I disturbi menzionati più spesso sono: dolori muscolari alle spalle e al collo (55%), dolori alla schiena (49%), mal di testa, affaticamento agli occhi (47%), dolori muscolari agli arti inferiori (31%), disturbi del sonno (27%) e dolori allo stomaco (18%).
I ritmi di lavoro elevati (84%), la pressione dovuta alle scadenze (80%) e le interruzioni del lavoro (47%) costituiscono le sollecitazioni di tipo organizzativo più frequenti in Svizzera. Nel periodo considerato sono aumentate e in nessun Paese UE sono altrettanto marcate.
I fattori che contribuiscono più spesso a un eccessivo affaticamento fisico nel nostro Paese sono: temperature elevate (39%), posizioni non ergonomiche (37%), trasporto o spostamento di carichi pesanti (33%), temperature basse (28%) e forti rumori (25%). I riscontri di tali problemi sono meno frequenti rispetto ai paesi dell'UE, ma il paese si avvicina alla media.
Un altro aspetto considerato dalla SECO è la presenza femminile. In Svizzera le donne sono molto meno rappresentate in posizioni direttive che nei Paesi limitrofi o a livello europeo. Nei Paesi UE la quota di persone occupate che affermano di avere come superiore una donna è aumentata tra il 2005 e il 2010 (dal 25% al 29%), in Svizzera questo valore è stagnante a circa il 20% e si situa quindi fra i più bassi in Europa.
Lo studio è stato effettuato nell'estate 2010 in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale su un campione di 1006 persone rappresentativo dell'intera popolazione attiva.