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SVIZZERAEurosong, "l'occasione mancata per la Svizzera"

28.05.12 - 15:46
A Baku solo la Germania ha espresso la sua critica al regime azero. Dalla Svizzera, invece, soltanto un bacino con la mano. Müller (Verdi): "Difficile la critica sui diritti umani quando c'è di mezzo l'interesse energetico"
Keystone (archivio)
Eurosong, "l'occasione mancata per la Svizzera"
A Baku solo la Germania ha espresso la sua critica al regime azero. Dalla Svizzera, invece, soltanto un bacino con la mano. Müller (Verdi): "Difficile la critica sui diritti umani quando c'è di mezzo l'interesse energetico"

BERNA - Anke Engelke è diventata un'eroina dei diritti umani e politici. Sabato sera, in occasione dell'Eurofestival della canzone, tenutosi in Azeirbagian, paese accusato di violare i diritti umani, la celebre presentatrice e attrice tedesca, nel collegamento dalla Germania, ha lanciato un messaggio politico, che non ha mancato di suscitare reazioni anche nel nostro paese. La presentatrice e responsabile di giuria per la Germania ha detto: "Questa sera nessuno può votare per il proprio paese. Ma è cosa buona votare, così come è buono avere la possibilità di votare". E poi ha aggiunto: "Buona fortuna per il vostro viaggio, Azeirbaigian. L'Europa vi tiene d'occhio".

Engelke è stata l'unica persona che, davanti a oltre 100 milioni di telespettatori, ha avuto il coraggio di criticare il regime azero. Questo suo slancio ideale è stato apprezzato dalla stampa tedesca. L'edizione online dello Spiegel ha intitolato il suo articolo "Danke Anke" (Grazie, Anke), riprendendo un tormentone del pubblico che caratterizzava i suoi show televisivi negli anni 90 su RTL. Il canale televisivo pubblico ARD ha elogiato il gesto di Engelke. "Siamo stati l'unico paese che in occasione di questo spettacolo ha detto qualcosa" ha dichiarato all'agenzia giornalistica tedesca Dapd Thomas Schreiber, responsabile del settore intrattenimento del primo canale televisivo di Stato.

Gli elogi a Anke Engelke sono giunti anche dalla Svizzera. Stella Jegher di Amnesty International Svizzera, ritiene azzeccata la formulazione della critica della presentatrice tedesca, definendola "perfetta". Anche perché in un contesto del genere, sempre secondo l'attivista per i diritti umani, non sarebbe stato possibile esprimersi in maniera più netta. "Mi ha impressionato il suo stile" ha continuato la Jegher, che non nasconde la sua delusione per una Svizzera che, secondo lei, si è "lasciata sfuggire l'occasione di sensibilizzare il pubblico sui problemi dell'Azeirbaigian".

Collegata dalla Svizzera, invece, Sara Hildebrand ha mandato un bacino con la mano. Secondo la direzione della Televisione Svizzera la presentatrice di "Glanz&Gloria" ha svolto correttamente il suo compito. "L'Eurofestival è una trasmissione di puro intrattenimento e non è adatta per fare politica" ha spiegato ieri il portavoce della Televisione Svizzera SRF Bernard Strapp a 20min.ch.

Di tutt'altra opinione è Geri Müller, consigliere nazionale argoviese dei Verdi ed esperto di politica estera. "In eventi di questo genere la miscela tra cultura e politica avviene in maniera automatica" ha detto Müller. "Ogni paese - che sia l'Azeirbaigian con l'Eurofestival o l'Ucraina con gli Europei - cerca di vendere un'immagine positiva di sé in occasione di questo genere di eventi. E cerca di nascondere i reali problemi che lo affliggono".

Müller tuttavia non è sorpreso dal fatto che la Germania sia stato l'unico stato europeo ad esternare la propria critica nei confronti del sistema politico del paese caucasico: "Contrariamente ad altri paesi, la Germania è poco dipendente dall'Azeirbaigian". Per la Svizzera, invece, l'ex Repubblica Sovietica, rappresenta un importante partner strategico a livello energetico. L'Azeirbaigian è ricco, infatti, di petrolio e materie prime. Müller è chiaro: "In questi casi si è meno coraggiosi nel portare avanti il tema dei diritti dell'uomo".

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