Il consigliere nazionale ticinese, che lascerà ad aprile la presidenza del partito, si è detto arrabbiato che dopo il caso UBS altre banche elvetiche abbiano accolto fondi non dichiarati di cittadini americani. In futuro simili comportamenti non dovranno più essere tollerati, ha detto, aggiungendo che la Confederazione non deve fare da balia a una piazza finanziaria cui ogni tanto piace andare oltre le righe.
In merito al caso Wegelin, la banca accusata formalmente negli Usa di aver aiutato americani ad evadere il fisco, Pelli che detto che la causa era prevedibile.
Il ticinese considera corretta la strategia del Consiglio federale di ottenere una soluzione globale - accordo di doppia imposizione con la possibilità di domande di assistenza raggruppate - con gli Stati Uniti per dirimere le questioni fiscali. Ad ogni modo, i dati dei clienti potranno essere forniti solo nel rispetto di precise procedure giuridiche.
Quanto al comportamento degli Stati Uniti, Pelli ha parlato di una certa doppiezza, poiché tollerano sul proprio territorio oasi per evasori fiscali e riciclaggio di denaro sporco come il Delaware o la Florida. "Agli Stati Uniti non interessa la morale, bensì i soldi", ha concluso Pelli.