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SVIZZERAPresunto membro mafia georgiano non si presenta, processo rinviato

18.10.16 - 14:23
La banda criminale "ladri nella legge" ordinerebbe di evitare qualsiasi cooperazione con le autorità dello Stato
Tipress
Presunto membro mafia georgiano non si presenta, processo rinviato
La banda criminale "ladri nella legge" ordinerebbe di evitare qualsiasi cooperazione con le autorità dello Stato

BELLINZONA - Un 29enne georgiano avrebbe dovuto comparire oggi davanti al Tribunale penale federale (TPF) per rispondere di partecipazione a una organizzazione criminale, riciclaggio, furti in banda e violazione di domicilio. Poiché l'imputato non si è presentato il processo è stato rinviato a novembre.

Il 29enne viene accusato di essere stato, tra la primavera 2009 e il gennaio 2010, «membro attivo nell'organizzazione mafiosa georgiana Vory v Zakone» (letteralmente "ladri nella legge"): in base all'atto di accusa, come capo regionale, era responsabile per la zona di Berna e Soletta.

L'uomo era stato ricercato con un decreto d'accusa internazionale e arrestato in Grecia nel 2013. Nel settembre dello stesso anno venne estradato verso la Svizzera dove fino all'agosto 2015 scontò una pena detentiva temporanea. L'attuale luogo di residenza dell'accusato non è noto.

Oggi, all'inizio del processo l'avvocata del 29enne non ha potuto fornire una motivazione concreta sull'assenza del suo cliente. I giudici dopo una breve interruzione hanno quindi deciso di rinviare il processo al 2 e 3 novembre.

L'atto di accusa fornisce indicazioni sul perché l'accusato non si sia presentato al processo: la banda criminale "ladri nella legge" ordinerebbe, sulla base di principi ideologici, di evitare qualsiasi cooperazione con le autorità dello Stato. Inoltre i membri devono interrompere i contatti con le loro famiglie, non avere più alcuna fissa dimora e non disporre più di una proprietà privata.

Al 29enne viene rimproverato di aver rubato - insieme a membri della sua banda - gioielli, profumi, abiti di marca e articoli elettronici. Inoltre la banda si sarebbe arricchita tramite riciclaggio di denaro e poi - secondo l'atto di accusa - avrebbe usato i soldi per aiutare i membri della banda a pagare i costi legali e "assisterli" in prigione.

 

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