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CANTONE / SVIZZERARisarcimento milionario per gli eredi di un ex ministro del petrolio del Bahrein

17.10.16 - 12:06
Cadute le accuse di riciclaggio il Tribunale penale federale archivia il procedimento
Risarcimento milionario per gli eredi di un ex ministro del petrolio del Bahrein
Cadute le accuse di riciclaggio il Tribunale penale federale archivia il procedimento

BELLINZONA - Dopo la morte di un ex ministro del petrolio del Bahrein sospettato di riciclaggio di denaro in relazione a una vicenda di corruzione internazionale, il Tribunale penale federale (TPF) dà il suo avallo all'archiviazione del procedimento aperto nei suoi confronti e conferma un risarcimento di tre milioni di dollari a carico degli eredi.

Il gigante americano dell'alluminio Alcoa aveva accettato nel gennaio 2014 di pagare 384 milioni di dollari di multa negli Stati Uniti al fine di evitare una incriminazione per corruzione. Le autorità accusavano Alcoa di aver versato bustarelle per oltre 110 milioni di dollari ad alti responsabili del governo del Bahrein in grado di influenzare i negoziati tra l'impresa statunitense e un grosso stabilimento statale per la produzione di alluminio nel paese del Golfo.

L'ex ministro, membro della famiglia reale del Bahrein, aveva ricevuto oltre 24 milioni attraverso 45 pagamenti, effettuati su quattro diversi conti, due dei quali in Svizzera.

Nonostante l'accordo raggiunto tra Alcoa e le autorità americane e il proscioglimento, da parte di un tribunale inglese nel dicembre 2013, di un consulente anglo-canadese coinvolto nella vicenda, il TPF aveva confermato l'anno scorso il sequestro del denaro depositato in Svizzera dall'ex ministro del petrolio. Il TPF aveva ricordato che altre condanne sono state pronunciate all'estero nell'ambito di questa vasta vicenda di corruzione.

Lo scorso marzo, in seguito alla morte dell'ex ministro, il Ministero pubblico della Confederazione aveva archiviato il procedimento aperto contro di lui per riciclaggio ma aveva condannato i suoi eredi al pagamento di tre milioni di dollari, confermando allo stesso tempo il sequestro di valori bancari per una somma equivalente.

Contro questa decisione i tre eredi dell'ex ministro avevano fatto ricorso e chiesto che la Svizzera fosse condannata a pagare loro una indennità di 75'000 franchi. In una sentenza diffusa oggi, il TPF si oppone a queste conclusioni e conferma sia il sequestro sia la condanna al pagamento di un risarcimento. Contro tale decisione può essere ancora inoltrato un ultimo ricorso al Tribunale federale.

 

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