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Il killer che tentò di togliere la vita alla donna dovrà scontare 13 anni
GINEVRA - Un finanziere ginevrino accusato di aver assoldato un sicario allo scopo di uccidere la moglie è stato condannato in appello oggi a 14 anni di reclusione. Lo scorso ottobre gli erano stati inflitti 11 anni. La Camera di appello e di ricorso di Ginevra ha pure aggravato le pene di altri due protagonisti della vicenda.
Secondo i giudici, l'amministratore patrimoniale ha svolto un ruolo preponderante nel progetto di uccidere la moglie, dalla quale stava divorziando. Spinto dalla speranza "ignobile" di procurarsi un lascito milionario dopo aver perso ingenti somme nella cosiddetta "truffa Madoff", il cinquantenne ha chiesto per due anni con insistenza ai suoi complici di passare agli atti.
L'uomo designato per questa mansione, un kosovaro di 30 anni, dovrà scontare 13 anni di carcere, contro 11 inflitti in prima istanza. Il sicario aveva aggredito la moglie del finanziere nel 2012 nel giardino della villa della coppia. La donna è sopravvissuta "per miracolo" alle violenze, hanno rilevato i giudici.
Al cugino del sicario e a un imprenditore - anch'essi kosovari - che avevano fatto entrambi da intermediari fra il finanziere e il sicario, la Camera di appello ha inflitto rispettivamente 9 anni di carcere (contro 7 in prima istanza) e 7 anni (pena immutata). I difensori degli imputati hanno l'intenzione di ricorrere al Tribunale federale.
