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SVIZZERADivieto d'entrata in Svizzera per un fisico islamista

20.04.15 - 14:23
Divieto d'entrata in Svizzera per un fisico islamista

SAN GALLO - A causa di legami con al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), un fisico ex dipendente del Politecnico federale di Losanna (EPFL) e dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), con sede a Meyrin (GE), continua a non poter entrare in Svizzera. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha confermato una decisione dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) del 2013.

Il provvedimento è stato pronunciato per cinque anni ed è valido fino all'aprile 2018. Lo scienziato francoalgerino di 39 anni nel 2012 è stato condannato dal tribunale correzionale di Parigi a cinque anni di detenzione, di cui uno con la condizionale, per aver partecipato alla pianificazione di attentati terroristici. Fino al suo arresto, avvenuto l'8 ottobre 2009, il fisico lavorava come ricercatore all'EPFL e al CERN.

Il fermo aveva fatto seguito all'intercettazione di alcune sue e-mail dirette a un presunto contatto di Aqmi. I messaggi suggerivano che lo scienziato fosse pronto a far parte di una "unità terroristica attiva" per realizzare attentati in Francia.

L'uomo, che prevedeva di tornare a lavorare in Svizzera dopo aver scontato la pena, ha dovuto fare i conti con il veto di fedpol. Il rifiuto insisteva sulla necessità di impedire attività terroristiche a partire dalla Svizzera per salvaguardare la sicurezza del Paese.

Il fisico ha contestato la decisione sostenendo che all'epoca in cui scrisse le e-mail si trovava in una condizione psicologica difficile e ha negato di aver preso parte a complotti di natura terroristica. In una decisione pubblicata oggi, il TAF fa propri gli argomenti di fedpol.

 

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