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VAUDPugnalato a morte nel 2010, il suo caso resta un mistero

27.10.14 - 10:04
Il Ministero pubblico vodese ha emesso un decreto di sospensione delle indagini: nessuna novità è sopraggiunta, la vicenda diventa un "cold case"
Pugnalato a morte nel 2010, il suo caso resta un mistero
Il Ministero pubblico vodese ha emesso un decreto di sospensione delle indagini: nessuna novità è sopraggiunta, la vicenda diventa un "cold case"

LOSANNA - Rischia di restare insoluto il caso del 36enne polacco trovato morto nell'ottobre 2010 a Montagny-près-Yverdon, nel canton Vaud.

Dopo quattro anni d'inchiesta, riferisce 20minutes, il procuratore pubblico incaricato del caso, Philippe Vautier, ha emesso un'ordinanza sospensiva in attesa che arrivino nuovi elementi a illuminare quello che si profila come il caso più misterioso degli ultimi anni nel cantone romando.

Allo stato attuale delle indagini, infatti, nessuna persona è stata accusata del delitto, e lo stesso movente resta oscuro. Unici punti fermi sono il rinvenimento del cadavere, che presentava numerose ferite d'arma da taglio, e l'identità del cadavere, un cittadino polacco di 36 anni.

L'uomo non è stato ucciso nel luogo dove è stato ritrovato il corpo: gli inquirenti sono sicuri che il delitto è stato commesso altrove. L'omicida (o gli omicidi) hanno lasciato al dito della vittima una fede con inciso il nome di una donna, Agnieszka, che ha indirizzato le ricerche verso la Polonia. Quando una donna con questo nome ha sporto una denuncia di scomparsa del marito, gli investigatori vodesi hanno fatto due più due e, 24 giorni dopo aver trovato il corpo, sono giunti a identificarlo.

La donna, madre di un bambino, ha spiegato che il marito, Sylwester, si era recato in Svizzera con "un amico". L'uomo in questione è stato subito scagionato, e nessun elemento è sopraggiunto per facilitare il lavoro degli investigatori. Ora la vicenda rischia di trasformarsi in un vero e proprio "cold case".

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