"Un franco su due guadagnato in Svizzera proviene dagli scambi commerciali con il resto del mondo, che per due terzi si svolgono con i nostri vicini in Europa. Le regioni frontaliere sono i nostri principali partner commerciali, con un distacco notevole su giganti come Cina, Brasile o Stati Uniti, Paesi certo importanti, ma il cui contributo è solo complementare e non sostitutivo delle relazioni fondamentali che intratteniamo con i nostri vicini dell'UE", ha detto il nuovo presidente.
"È del resto con l'Europa che condividiamo i nostri valori, ed è sempre con l'Europa che formiamo una comunità di sicurezza e pace al servizio di tutti", ha aggiunto.
Il ministro degli esteri ha assicurato che il Consiglio federale intende proseguire sulla bilaterale "per assicurare anche in futuro nuove prospettive al Paese e alle prossime generazioni", una via che "garantisce prosperità e indipendenza".
"Con una buona formazione, i giovani riescono ad accedere al mondo del lavoro. Il nostro Paese crea opportunità lavorative e attira le giovani leve" contrariamente ad altre realtà, dove la disoccupazione è altissima e i giovani sono costretti a migrare.
Per Burkhalter questo successo è dovuto a diversi fattori: uno Stato liberale, un sistema di formazione efficace e un'economia creativa "che attinge il proprio dinamismo dall'apertura ben modulata del Paese".
Il 2014 sarà incentrato sul tema "la Svizzera e la mondo attraverso i giovani, il lavoro e l'apertura": "la Svizzera, con i suoi valori eternamente giovani, la sua cultura del lavoro, il suo carattere aperto. E il mondo, che gira al ritmo della globalizzazione alla ricerca incessante di un equilibrio".
Dalla qualità delle relazioni fra Svizzera e il mondo "dipenderà la luce che vedremo brillare negli occhi" "di tutti i giovani del nostro bel Paese", ha concluso il presidente della Confederazione augurando a tutti buon anno.