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BERNAVotazioni: sì ad asilo, no a elezione diretta Consiglio federale

09.06.13 - 16:24
Votazioni: sì ad asilo, no a elezione diretta Consiglio federale
BERNA - Sonora bocciatura alle urne per l'iniziativa popolare che chiedeva l'elezione del Consiglio federale da parte del popolo: la proposta lanciata dall'UDC è stata respinta dal 77,53 % dei votanti. Sul fronte del no si sono massicciamente schierati tutti i cantoni, con percentuali che hanno superato l'80% nelle regioni di Giura, Neuchâtel e Friburgo.

Anche il Ticino ha votato un no deciso (68%), ma l'iniziativa ha comunque raccolto più consensi che in tutte le altre regioni svizzere, nonostante gli oppositori abbiano puntato molto sul presunto ostacolo che il testo costituzionale avrebbe rappresentato per una candidatura ticinese all'esecutivo federale. I Grigioni si sono mostrati invece fra i più critici (79% di no).

Complessivamente i sì sono stati 480'447, i no 1'549'786. La partecipazione si è attestata al 40% : un valore nella media degli ultimi anni. In Ticino (37%) e nei Grigioni (36%) l'affluenza alle urne è stata solo marginalmente inferiore.

Chiarissimo "sì" invece alla modifica della legge sull'asilo, che è stata approvata oggi con il 78,45% dei voti. I consensi sono stati altissimi nella Svizzera tedesca, mentre in Romandia le percentuali sono risultate più basse, seppur di poco. Il Ticino ha accolto le misure urgenti in materia d'asilo nella misura del 74,9%, i Grigioni dell'80,5%.

A spoglio ultimato i voti favorevoli sono stati 1'572'590, quelli contrari 432'068. L'affluenza alle urne è stata pari al 39,4%.

Le modifiche urgenti in materia, approvate dal parlamento alla fine dello scorso settembre, ma contestate con un referendum, mirano ad accelerare l'iter procedurale, revocano la possibilità di presentare richiesta d'asilo nelle ambasciate e non riconoscono più l'obiezione di coscienza come motivo per ottenere lo status di rifugiato.

Nel contempo consentono alle autorità federali di trasformare provvisoriamente strutture, perlopiù militari, in centri di accoglienza, anche senza il consenso dei cantoni e dei comuni interessati, e prevede la possibilità di aprire centri per candidati all'asilo "problematici".

ATS
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