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ZURIGOUn nome straniero è uno svantaggio? I lettori raccontano le loro esperienze

27.06.17 - 09:01
Helena M.: «Ha sentito il cognome kosovaro e ha detto: "Ah, spacco bottiglia ammazzo famiglia"». Qual è la tua esperienza in Ticino?
Keystone
Un nome straniero è uno svantaggio? I lettori raccontano le loro esperienze
Helena M.: «Ha sentito il cognome kosovaro e ha detto: "Ah, spacco bottiglia ammazzo famiglia"». Qual è la tua esperienza in Ticino?

ZURIGO - Ha suscitato la perplessità della Commissione federale contro il razzismo la pratica di Swiss Life messa in luce dalla SonntagsZeitung di raccomandare ai suoi operatori di call center che hanno nomi di origine straniera di presentarsi ai clienti con pseudonimi che suonino più “svizzeri”.

Per l’organismo, infatti, si tratta di una pratica «deplorevole» che fa passare il messaggio che avere un nome straniero sia uno svantaggio. Ma lo è davvero? Alcuni lettori della Svizzera tedesca che non si chiamano proprio Egger o Brändli raccontano a 20 Minuten la loro storia.  

Yannick Vyaahpooree , 22 anni: A scuola e nelle società sportive ho sempre ricevuto commenti per il mio nome. È successo che dei clienti chiedessero agli altri dipendenti se io parlassi tedesco. In ogni caso, nelle mie candidature di lavoro scrivo: «Sono più autoctono di quanto si pensi!».

Helena M., 18anni: Una volta un anziano ha iniziato a chiacchierare con me e mi ha chiesto da dove venissi. «Ah, “Spacco bottiglia ammazzo famiglia”», ha commentato quando ha sentito che il mio nome era kosovaro. Io gli ho risposto che i “Messerschlitzern” (la parola da lui usata in tedesco per definire i kosovari) sono un’antichissima famiglia del Vallese.

S. Lovrekovic, 21 anni: Sono svizzera e da tre anni sono sposata con un croato. Ora la gente mi vede come una straniera. Nel negozio di parrucchiere in cui lavoro ho dovuto continuare a presentarmi con il mio nome da nubile anche dopo il matrimonio. Il capo vuole così.

Imed Mimoumi, 43 anni: Nel 2013 ho lavorato in un call center di Cablecom. In 17 anni di vita in Svizzera non ho mai vissuto così tanto razzismo come in quel periodo. C’era gente che appendeva non appena sentiva il mio nome. «Qui siamo in Svizzera», mi sono sentito dire solo per citare uno dei commenti. Dopo sei mesi me ne sono andato. Quest’esperienza mi ha molto provato.

Sei mai stato vittima di razzismo a causa del tuo nome? Racconta la tua esperienza a cronaca@tio.ch o tramite WhatsApp (076 337 35 00).

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COMMENTI
 

anthalya 6 anni fa su tio
...è giusto,io farei esattamente la stessa cosa,la Svizzera è un paese civilizzato,la maggioranza degli altri paesi no

chico2017 6 anni fa su tio
Una signora di Praga una volta mi disse: è un peccato che una nazione non abbia una lingua proria.

anthalya 6 anni fa su tio
Risposta a chico2017
...evidentemente la signora di Praga non conosce la soria Svizzera,ma anche a mé dispiace dover condividere la stessa lingua con gli italiani,come ai svizzero tedeschi non piace dover esprimersi in tedesco

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a anthalya
Sii felice e orgoglioso! non sembra affatto tu la condivida! così come forse non cogli la sublime ironia del tuo nick...ma si sa; gli elementi migliori stan tutti da una parte.

miba 6 anni fa su tio
Ma cosa mi tocca leggere! Semplicemente fuori di testa che nel 2017 esistano ancora di questi pseudo problemi! Ogni paese ha i suoi elementi buoni ed i suoi elementi cattivi senza distinzioni, Svizzera compresa!

chico2017 6 anni fa su tio
Avrei qualcosa da aggiungere per Imed. Ho avuto esperienze di questo genere con il call center di quella ditta di telefonia, ma al contrario! Gente con accento dell'Italia meridionale che che sfottevano e mandavano aff i tuoi parenti... a parte questo, lasciando quella sottispecie di ditta, ci hai solo guadagnato in salute.

chico2017 6 anni fa su tio
Si dice che ogni popolo abbia una sua cultura, ma che questo non influisce sul comportamento del singolo. Personalmente non mi soffermo sul lato culturale, ma sul "DNA" di un popolo. Cosa ne so io ? Solo quello che "passa" un popolo attraverso il suo comportamento, un suo modo di vivere e attraverso una proprià visione della vita, mistrando al mondo "pregi e difetti". Quali popoli sono pronti ad un dialogo costruttivo se messi di fronte a critiche di qualsiasi genere? Ho avuto esperienze dirette con gente di nazionalità dei paesi dell'est ed è una questione di "sentire" la persona, e nonostante la forte simpatia, avvertivo anche una sfiducia di fondo. Quando ho a che fare con un nome straniero, so all'80% cosa aspettarmi. ...

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a chico2017
Giusto per darti un'idea del fatto che, probabilmente a tua stessa insaputa, hai pregiudizi condizionati: Nel '700 e '800 tutti i viaggiatori del nord Europa che arrivavano oltre Gottardo descrivevano immediatamente gli occhi da fiere selvatiche degli abitanti, gli aranci lussureggianti (magari a Biasca), e la facilità di coltello che avevano le genti del Ticino. Sai perchè? perchè loro, nordici e protestanti, pensavano che bastasse essere italofoni e cattolici per essere delinquenti e nemmeno un pensiero li sfiorava su quella brava gente nordica e protestante del KKK, dei massacri gratuiti di nativi americani o della tratta degli schiavi (circa 100 mio di rapimenti in 3 sec.) Allo stesso modo funziona l'obliterazione volontaria di tutti i femminicidi o altri atti efferati compiuti da noi svizzeri e la ridondanza che diamo alla notizia quando il criminale è straniero. Ecco cosa c'è e cosa si dimentica di mettere sulla bilancia del pregiudizio

chico2017 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
non ho studiato e della storia me ne infischio, é roba morta ed é inutile tirare in ballo filastrocche come "dalla storia si può imparare", perché fino ad oggi, visti i risultati, non si é imparato un cavolo! giudicare lo fanno tutti, chi meno, chi per niente, e chi troppo. ...guarda lasciamo perdere,non vorrei tirare in ballo argomenti scottanti che porterebbero solo a controversie...

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a chico2017
Beh è evidente che, visto lo spessore degli argomenti e la considerazione della cultura non puoi che pensarla così. Ma fidati che si capiva comunque. Ti direi che in realtà dalla storia si è imparato molto. Solo le lezioni sbagliate però. Quello che dici tu è quello che si è sistematicamente pensato e applicato per secoli. Infatti si ripete sempre quello che in passato ha portato a disastri.

Tarok 6 anni fa su tio
ehm provate a dire "bernasconi" a zurigo.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Tarok
Quindi giustifichi il razzismo nostrano perché anche a Zurigo fanno così? Tarok non è solo un nik name, vero?

Melek 6 anni fa su tio
Risposta a Tarok
ha ha ha ha ha :-)

Tarok 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
evidenziavo un dato di fatto che ironicamente vede vittima il ticinese quando a sua volta è fuori cantone.... o il lombardo quando viene in ticino o il tuo romano quando si trasferisce a bolzano....

El Jardinero 6 anni fa su tio
Io sono convinto che non vada mai considerato un popolo come stereotipo di base. Questo dovrebbe essere la base per combattere ogni forma di razzismi e xenofobie. Esistono però episodi che ti fanno riflettere , nessuno calcola i corportamenti arroganti e prepotenti che vanno al di là di ogni forma di razzismo. A me come fan pena i razzisti e gli xenofobi che discriminano a gogo , nella stessa misura me la fanno quegli stranieri che provocano, pretendono da te, invadono, non ti lasciano tranquillo , fino a poter sfociare nella violenza e si nascondono dietro la parola "razzista". Alla fine ogni essere umano , con le riserve del caso scientifiche o sfortune della quale non voglio parlare qui, ha 2 gambe 2 braccia e una testa ... Giocare attorno al razzismo in ogni senso è brutto, giusto combatterlo, ma sbagliato usarlo come come scusa per fare dell'altra violenza.

Tarok 6 anni fa su tio
d'altra parte di chi è la colpa se certi cognomi portano con se una pessima nomea? dei profughi cileni vietnamiti i ungheresi non si è mai lamentato nessuno....

Equalizer 6 anni fa su tio
Risposta a Tarok
Due righe ben chiare ed esplicative dei vari perché.

negang 6 anni fa su tio
Risposta a Tarok
Concordo. E' comunque una questione statistica. Se un popolo è "normale" e simile a noi, si integra quasi subito perché le regole della convivenza civile che sono alla base della sua esistenza sono le stesse nostre. Il passo è breve. Poi le pecore nere possono sempre esserci ma nella stessa misura del popolo ospitante. Parlo sempre di statistica. E' sotto gli occhi di tutti invece la costante presenza di certe etnie nella casistica di certi fatti di cronaca riportati quotidianamente, con o senza commenti da parte del giornalista devo ammettere che la presenza kosovara è assai frequente tanto per fare un esempio. Soprattutto crimini violenti, pirateria stradale traffici illeciti e via discorrendo. Parlo comunque sempre e solo di statistica.

Pepperos 6 anni fa su tio
Stiamo tranquilli i veri svizzeri! Tedesco : ex DDR o Polonia, Italiano: Romania ( la vicina penisola .... Molto cara€€€€ ) . Poi e accertato usavo il cognome di mia madre : risposta immediatamente,. Quello italiano 30% in meno. È la realtà che tutti sanno ma che sottaciono.Se italofono o rimando mi presento con cognome italofono, se e germanico con quello di mia Madre. ( Non sono l'unico che lo fa ).

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Mi scuso per errori di sintassi. (((((
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