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VAUD«Sono nero e ginevrino! Un doppio handicap»

25.08.16 - 23:05
Il prossimo weekend si tiene ad Estavayer-le-Lac la Festa federale di lotta svizzera alla quale parteciperà anche Dieylani Pouye, senegalese di religione musulmana
«Sono nero e ginevrino! Un doppio handicap»
Il prossimo weekend si tiene ad Estavayer-le-Lac la Festa federale di lotta svizzera alla quale parteciperà anche Dieylani Pouye, senegalese di religione musulmana

LOSANNA - Si prevede un'atmosfera rovente il prossimo fine settimana ad Estavayer-le-Lac. Nella località vodese, infatti, si terrà la festa federale di lotta svizzera e dei giochi alpestri che si tiene ogni tre anni e vede una partecipazione di pubblico molto numerosa.

Previsto grande caldo ad Estavayer-le-Lac - In vista dell'ondata di caldo prevista dai meteorologi, le autorità vodesi e friburghesi, in collaborazione con gli organizzatori della manifestazione, hanno allestito un piano anticanicola.

Un senegalese nella segatura - Quest'anno c'è una novità, di cui parlano ormai tutti i giornali. Il lottatore di lotta svizzera si chiama Dieylani Pouye, è senegalese, musulmano praticante ed abita a Ginevra. Il suo sogno, come ha dichiarato a «La Liberté», è di imporsi nell'arena e diventare il re dei lottatori svizzeri.

L'unico ginevrino nel team romando di lottatori svizzeri - Pouye è riuscito ad aggiudicarsi l'ingaggio grazie alla sua affermazione di lottatore a livello cantonale, a Ginevra e Friburgo. Soddisfatti quindi i requisiti per partecipare al grande evento sul lago di Neuchâtel, l'africano è l'unico ginevrino del team romando che parteciperà agli incontri previsti il prossimo fine settimana.

La lotta già in Senegal - Pouye si allena due volte al giorno: due ore al mattino e un'ora e mezza alla sera. La lotta ce l'ha nel sangue. Infatti il senegalese ha imparato a lottare già nei tempi in cui viveva in Africa. «Ho lasciato il segno già nei ring in Senegal, ed ora voglio riuscire a farlo anche qui. A Carouge sono stato accettato velocemente, ma in altri posti è stato più difficile».

Applaudito e rispettato - Quando si trova nella segatura del ring, l'origine e la religione non contano più. Pouye, infatti, afferma di non avere mai avuto problemi né a causa del suo credo né a causa del colore della sua pelle: «mi hanno sempre rispettato e applaudito».

Non sono mancate le esperienze negative - Tuttavia, nella sua carriera del lottatore svizzero non sono mancate le esperienze negative. «Ad alcune feste sono già stato trattato in modo scorretto. E' capitato che la giuria mi ha messo a confronto contro i più cattivi. Il problema è che non sono soltanto nero, ma anche un ginevrino! E questo è un doppio handicap!»

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