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Secondo la ministra della giustizia zurighese «se lo Stato riconosce la comunità islamica, i musulmani devono essere pronti a pubblicare i dati sul loro finanziamento»
ZURIGO - Il canton Zurigo vuole proporre nuove soluzioni per lottare contro la radicalizzazione dei musulmani residenti. Le singole comunità islamiche potrebbero per esempio essere riconosciute dallo Stato, rileva la consigliera di Stato Jacqueline Fehr in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick.
La ministra cantonale di giustizia fa l'esempio della comunità bosniaca, la cui organizzazione è simile a quella delle chiese cattolica e protestante. Il riconoscimento permetterebbe di facilitare la scelta dell'imam. "Abbiamo interesse a sapere da dove provengano, quale formazione abbiano seguito e quale corrente rappresentino", aggiunge Fehr, ricordando come oggi non esista uno strumento di controllo.
Per la consigliera di Stato è chiaro che "chiunque predica in una moschea del cantone deve possedere determinati requisiti". Se lo Stato riconosce la comunità in questione, i musulmani devono dal canto loro essere pronti a pubblicare i dati sul loro finanziamento, istituire un sistema elettorale e degli organi definiti. Queste condizioni sono valide per tutte le comunità religiose, ricorda Fehr.
ats
