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SVIZZERAAbolire la Billag? “Il Ticino non avrebbe più un’offerta televisiva”

06.05.15 - 06:01
La consigliera federale Doris Leuthard ci parla della votazione sul canone Billag, dei suoi gusti televisivi e del Ticino senza tv pubblica
Foto Oskar Moyano/tilllate.com
Abolire la Billag? “Il Ticino non avrebbe più un’offerta televisiva”
La consigliera federale Doris Leuthard ci parla della votazione sul canone Billag, dei suoi gusti televisivi e del Ticino senza tv pubblica

BERNA - Signora Leuthard, una consigliera federale paga il canone Billag?

"Certo, io non sono solo una consigliera federale, ma anche un privato cittadino".

Non la infastidisce mai avere la fattura che gira per casa?

"No, onestamente no. Quando confronto i costi con quelli di altri abbonamenti o della pay-tv, mi sembrano proporzionati per l’offerta piuttosto ampia".

Il Tribunale federale è arrivato alla conclusione che l’agenzia Billag incassava illegalmente l’Iva. Capisce che le persone si sentono spennate?

"Il Tribunale federale nel 1995 ha detto che l’Iva si applicava al canone Billag. Ora ha cambiato prassi. Quindi, fino a oggi, la tassa è stata incassata legalmente. Vista la nuova decisione abbiamo subito corretto la tassa per le famiglie dal 1° maggio, togliendo 11 franchi. Per le aziende saranno fatti gli adeguamenti necessari".

Se fosse approvata la revisione della Legge sulla radiotelevisione (Lrtv) le spese della Billag di 462 franchi si prevedeva scendessero a 400. Ora possiamo aspettarci una riduzione supplementare a 390 franchi?

"Fondamentalmente la revisione della Lrtv prevede che l’Iva sia applicata. Quindi per ora non posso promettere una riduzione automatica. Si tratta di un adeguamento del diritto, che è di competenza del Parlamento. Presumo, tuttavia, che questo rinuncerà all’Iva. In ogni caso le commissioni parlamentari competenti saranno consultate sull’argomento".

La gente sarà rimborsata dei soldi che in passato ha pagato di troppo?

"Una sentenza del Tribunale federale in linea di principio si applica per il futuro. Per chi ha già ricevuto le fatture per i mesi a venire prevediamo una soluzione di rimborso. Per quanto riguarda gli anni precedenti, invece, saranno eseguite le indagini necessarie".

Lei personalmente che tipo di trasmissioni televisive e radiofoniche segue?

"In televisione “Tagesschau” e “10vor10” sono imperdibili. Alla radio mi piace molto “Echo der Zeit”, in genere però non riesco ad accendere la radio al momento della trasmissione. Così spesso ascolto la puntata come podcast, in auto per esempio".

Cosa preferisce guardare sulle emittenti private?

"Quando sono stanca, mi lascio andare con piacere a un bel film o a una trasmissione sportiva. Amo anche i programmi culturali e storici. Invece il genere poliziesco mi dice poco".

Che ci dice di “Bachelor”(reality show di conquiste sullo stile di Uomini e Donne, ndr)? Ci è cascata anche lei?

"No, di quello non so niente (ride, ndr)".

Avrebbe dei problemi se “Bachelor” fosse trasmesso sulla Srg?

"La Costituzione garantisce l’indipendenza di radio e televisione e l’autonomia della programmazione. Non è quindi compito della politica intromettersi nella costruzione della scaletta e dire: “Tatort” ci piace e “Bachelor” no. Non tutte le persone si svagano allo stesso modo. L’intrattenimento appartiene anch’esso al servizio pubblico, lo dice la Costituzione. Radio e televisione dovrebbero contribuire anche alla formazione, allo sviluppo culturale e alla libera formazione delle opinioni".

I critici della Srg se la prendono in particolare con programmi come “Die grössten Schweizer Talente”. Dicono che non hanno nulla a che fare con il servizio pubblico.

"Guardate anche i dati di ascolto. Evidentemente questi programmi rispondono a un bisogno di molte persone. Canto, danza e arte affascinano molti e sono anche una forma di cultura".

Gli alti indici di ascolto sono un parametro della qualità del servizio pubblico? La televisione pubblica non dovrebbe essere un contrappunto all’orientamento commerciale rappresentato dai media privati?

"Se la Srg producesse unicamente trasmissioni che raggiungono solo 500 spettatori sarebbe criticata in ogni caso. Come per i media privati, gli indici di ascolto sono un’unità di misura anche per la Srg. Se qualcuno ritiene che una trasmissione non sia rilevante o equilibrata può rivolgersi all’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva. In ogni caso questo non è l’oggetto del disegno di legge su cui si voterà a giugno".

Non è illusorio pensare di poter separare la discussione sul servizio pubblico da quella sul suo finanziamento?

"La discussione sul servizio pubblico non è nuova, riemerge continuamente da anni. Il Consiglio federale su spinta del Parlamento ha commissionato anche un rapporto al fine di consentire un dibattito informato. Se si concludesse che sport e intrattenimento non fanno parte del servizio pubblico, il canone Billag sarebbe ridotto. Ma questo non ha nulla a che fare con il sistema con cui avviene il prelievo. Ed è su questo che tratta il voto sulla revisione della Lrtv: vogliamo mantenere un sistema antiquato o preferiamo passare a un sistema moderno, nel quale la maggior parte delle economie domestiche e delle aziende pagano meno?"

Con la promessa che il canone diminuirà dovreste avere gli elettori praticamente in tasca. Come mai c’è ancora una resistenza così grande?

"Il Governo informa, non fa campagna. I nostri avversari invece sì: hanno soldi e alcuni di loro forniscono informazioni false. “Ora bisogna votare contrario e poi tutto andrà meglio”, suggeriscono. Ma nulla andrà meglio se si combatte il nuovo progetto, semplicemente tutto rimarrebbe com’è ora. Anche per la Srg. Invece di diminuire la tassa, tutti dovrebbero pagare il contributo attuale. Grazie alla revisione il dovuto scenderà da 451 a circa 400 l’anno. Con un sì, per la maggior parte delle economie domestiche sarebbe comunque più conveniente".

Da cosa scaturisce questa antipatia per la Srg? Gli svizzeri sono contro i Golia per partito preso?

"Onestamente anch’io non riesco a spiegarmelo. Certo, la Srg è un’azienda potente. Ma è un Golia che offre anche molto. Inoltre anche le radio e televisioni locali sarebbero rafforzate, perché con la revisione della Lrtv riceverebbero più soldi. Al posto degli attuali 54 milioni, si salirebbe fino a 81 milioni di franchi l’anno".

Cosa vuole dire a un ventenne che non guarda o ascolta mai le trasmissioni Srg? Per quale motivo dovrà investire ogni mese 30 franchi dello stipendio nel canone Billag?

"Lo deve già fare oggi. Se possiede, per esempio, uno smartphone o un tablet con cui può navigare su internet o ascolta l’autoradio. Il canone è utilizzato per finanziare l’ampia offerta di radio e canali televisivi in tutte le regioni linguistiche. Si tratta di un contributo alla nostra coesione nazionale. Gli automobilisti finanziano con le tasse di circolazione anche i trasporti pubblici, anche chi non ha figli paga per le scuole. E le persone che a malapena escono di casa contribuiscono anch’essi al costo dei trasporti pubblici fino a dopo mezzanotte".

Ai ragazzi manca questa consapevolezza? Pensano troppo solo a sé stessi?

"Non voglio rimproverare nessuno. Forse anch’io una volta avevo altre priorità. Penso che sia comunque importante che si rifletta su quanto siano necessari i contributi per avere una società funzionante".

Negli ultimi 25 anni il canone è quasi raddoppiato. Il direttore dell’Usam Hans-Ulrich Bigler teme che presto salirà fino a mille franchi.

"Gli aumenti apportati nell’ultimo ventennio corrispondevano solo all’inflazione. Inoltre sono stati coperti dei compiti supplementari. Si è anche deciso di esentare i beneficiari di prestazioni complementari. Lo trovo corretto. Il signor Bigler può vederla in modo diverso, ma poi bisogna essere coerenti. Infatti non penso che le quote associative dell’Usam siano rimaste le medesime di 25 anni fa".

Grazie all’immigrazione la Srg riceve ogni anno più soldi. Perché il canone non scende di pari passo?

"Con i proventi supplementari vengono coperte, come detto, tutte le attività aggiuntive. Anche le radio e tv locali hanno ricevuto più entrate del canone dal 2008. È comunque possibile che si riesca a diminuire il contributo se il numero delle economie domestiche continuasse ad aumentare".

Sono in corso le raccolte di firme per iniziative che vogliono abolire del tutto il canone Billag. Quali sarebbero le conseguenze?

"Molte trasmissioni che non si reggono sui soli proventi pubblicitari non si potrebbero più realizzare. Inoltre una parte di queste entrate pubblicitarie mancherebbero ad altri media: le chiusure dei giornali continuerebbero, le piccole reti televisive dovrebbero interrompere le trasmissioni. La tendenza andrebbe nella direzione delle pay-tv: quindi gli appassionati di sport, dovrebbero pagare di volta in volta per il campionato di calcio, ma anche per la Champions League, così come per gli impegni della Nazionale".

Quanto costerebbe una partita?

"Questa situazione esiste già in altri paesi. La Bundesliga tedesca la si trova esclusivamente su Sky. Un abbonamento sport che comprende la Champions League e la Bundesliga costa più di 60 franchi al mese, quindi più di 720 franchi l’anno. Le emittenti private in Europa limitano anche gli sport, in genere solo calcio e Formula 1. La Srg invece copre una vasta gamma di manifestazioni sportive in Svizzera. Ciclismo, pallamano, unihockey, basket, ginnastica o la lotta svizzera, così come tutti i match più importanti di Roger Federer e Stan Wawrinka".

Che effetto avrebbe la privatizzazione della Srg sulla società?

"Per i ticinesi, i romandi e retoromanci i programmi delle pay-tv non sarebbero nemmeno erogabili, gli operatori privati non produrrebbero offerte adeguate per tutti. Questo non è giusto. Non può esistere che loro debbano succedere solo perché sono una minoranza e i germanofoni una maggioranza. La solidarietà è molto importante per il funzionamento del nostro stato. Per esempio in questo campo vi è anche la perequazione finanziaria".

La popolazione diventerebbe più stupida senza l’informazione del servizio pubblico?

"Naturalmente no, questa è una parola sbagliata. Già oggi dalla carta all’online vi è un’ampia offerta di informazioni. Ma già oggi nell’informazione politica un editore può essere di parte. Con la privatizzazione, l’indipendenza della Srg sarebbe compromessa. La storia ci insegna cosa avviene quando i media vengono utilizzati per la propaganda. Questo è molto pericoloso".

Ha detto lei stessa, che attualmente l’opinione pubblica non è necessariamente a favore della nuova Lrtv. Come vuole impedire che la revisione venga respinta a giugno?

"Continuerò a presentare i miei argomenti. Anche se gli oppositori mettono molta grinta e molto denaro sul tavolo contro questo progetto".

Ha paura che gli elettori si lascino comprare dagli avversari?

"Gli argomenti parlano a favore della revisione: con un sì il canone scende per ogni economia domestica a circa 400 franchi l’anno. Per la maggior parte è quindi molto più economico. Ma si tratta di una questione tecnica e complessa. Speriamo che alla fine sia sufficiente".

 

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