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SVIZZERAI divorziati risposati non vanno più esclusi dai sacramenti

05.05.15 - 14:38
Secondo i cattolici svizzeri, che hanno partecipato ai dibattiti voluti in tutto il mondo da papa Francesco, anche gay e lesbiche devono trovar posto nella Chiesa
I divorziati risposati non vanno più esclusi dai sacramenti
Secondo i cattolici svizzeri, che hanno partecipato ai dibattiti voluti in tutto il mondo da papa Francesco, anche gay e lesbiche devono trovar posto nella Chiesa

BERNA - Basta esclusione dai sacramenti dei divorziati risposati: le unioni di gay e lesbiche devono trovar posto nella Chiesa. Lo dicono i cattolici svizzeri che hanno partecipato al sondaggio e ai dibattiti voluti in tutto il mondo da papa Francesco, e i cui risultati sono stati inviati a Roma dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS).

I motivi di rottura d'un matrimonio sono troppo complessi perché si possa ancora ammettere la punizione globale inflitta dalla Chiesa in caso di nuove nozze, afferma la maggior parte dei cattolici confederati, che mostrano "grande comprensione per le situazioni concrete in cui un matrimonio si scioglie e una famiglia va in frantumi", si legge in un comunicato odierno della CVS.

Circa 6000 cattolici, uomini e donne, hanno partecipato a febbraio e marzo di quest'anno in Svizzera a numerosi dibattiti presinodali. Esigenze e punti di vista emersi da tali dibattiti sono riuniti in 570 rapporti. Numerose parrocchie e associazioni cattoliche hanno infatti dato seguito all'appello dei vescovi svizzeri a discutere le questioni inerenti al prossimo Sinodo sulla famiglia voluto dal Papa.

Gli esiti dei dibattiti confermano ed evidenziano le risposte ad un sondaggio online già effettuato a fine 2013, cui parteciparono più di 25000 persone. La Conferenza dei vescovi svizzeri ha inviato a Roma la sintesi dei dibattiti presinodali.

Dopo un primo Sinodo dei vescovi nel 2014, ne seguirà un altro quest'anno in ottobre, sempre a Roma, sulla stessa tematica, ossia matrimonio e famiglia.

Le discussione avvenute documentano beninteso "il largo apprezzamento di cui godono gli ideali di matrimonio e famiglia come annunciati dalla Chiesa", ma si fa avanti il desiderio di comprensione e apertura per le persone toccate da "scombussolamenti" famigliari. Soltanto una piccola minoranza delle risposte esprime l'auspicio di stretta osservanza della dottrina attuale della Chiesa con la sua rigorosa disciplina, annota la CVS.

Il partenariato di omosessuali e lesbiche deve trovar posto nella Chiesa: è il tenore d'un altro desiderio espresso dai cattolici svizzeri. Anche se viene perlopiù rifiutata l'assimilazione con il matrimonio religioso, emerge tuttavia un ampio consenso relativo alla benedizione dei partenariati.

Inoltre i dibattiti hanno rilevato che il matrimonio sacramentale, concluso in chiesa, è diventato un modello minoritario. Si auspica perciò che la Chiesa rafforzi il suo impegno nella preparazione e nell'accompagnamento dei matrimoni canonici e si adoperi a favore delle famiglie.

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