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SVIZZERAI bilaterali generano fino a 17 miliardi l'anno

16.11.14 - 15:44
Lo afferma Eric Scheidegger, responsabile della Direzione di politica economica della SECO
I bilaterali generano fino a 17 miliardi l'anno
Lo afferma Eric Scheidegger, responsabile della Direzione di politica economica della SECO

BERNA - Il primo pacchetto di accordi bilaterali con l'Unione europea genera ogni anno per l'economia svizzera da 5,5 a 17 miliardi di franchi. Lo afferma, in un'intervista alla "Schweiz am Sonntag", Eric Scheidegger, responsabile della Direzione di politica economica della SECO.

Impossibile formulare una cifra precisa, dato che i molteplici studi svolti sull'argomento quantificano la plusvalenza degli accordi in modi diversi.

Molti ricercatori hanno tuttavia analizzato i dati del 2008, quando il prodotto interno lordo (Pil) elvetico si è attestato a 527 miliardi di franchi. I bilaterali, e in particolare la libera circolazione delle persone che ne costituisce l'elemento essenziale, hanno accresciuto tale risultato dell'1 fino al 3,2%, afferma l'alto funzionario della Segreteria di Stato dell'economia.

In cifre assolute ciò significa che senza gli accordi con l'UE al Pil elvetico sarebbe venuta a mancare una somma compresa tra 5,5 e 17 miliardi di franchi.

La SECO ha anche paragonato la crescita svizzera con quella degli altri paesi industrializzati dal 1980 in poi, e anche tale raffronto fornisce dati sull'importanza dei bilaterali nell'espansione dell'economia.

Ne risulta che la Svizzera, negli anni di crisi tra il 2007 e il 2012, si è comportata meglio di Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Germania, Francia e meglio anche dell'Eurozona. La Confederazione, nel difficile contesto economico dovuto alla crisi finanziaria e al franco forte, ha messo a segno una crescita media dell'1,7%, classificandosi al primo posto tra i paesi esaminati. Negli anni di boom economico, tra il 2002 e il 2007, la crescita si era attestata all'1,8%.

I bilaterali sono entrati in vigore nel giugno del 2002 e in precedenza, dal 1981 al 2001, la Svizzera nel raffronto con i paesi più industrializzati aveva sempre occupato l'ultimo posto della graduatoria.

"Ciò mostra che l'economia elvetica dal 2002 si è sviluppata in modo molto favorevole" e i bilaterali vi hanno contribuito in modo determinante. L'immigrazione, grazie alla libera circolazione delle persone, è stata un fattore di stabilità.

La crescita, secondo Scheidegger, è andata a vantaggio anche dei singoli cittadini. "Persino nella fase critica il Pil pro capite in Svizzera è cresciuto mediamente dello 0,5% annuo. Contrariamente ad altri paesi la Svizzera ha saputo generare più benessere individuale. In Francia, nell'Eurozona e in Gran Bretagna gli abitanti in questo periodo sono invece diventati più poveri.

Ats

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