Cerca e trova immobili

SVIZZERAParità uomo/donna, un piano d'azione non ancora applicato

16.10.14 - 17:41
Parità uomo/donna, un piano d'azione non ancora applicato

BERNA - 15 anni fa, il Consiglio federale ha adottato il piano d'azione nazionale "Parità tra donna e uomo". Da allora sono stati fatti importanti progressi: il livello d'istruzione delle donne è aumentato, sono state introdotte le indennità di maternità e l'interruzione non punibile della gravidanza nelle prime 12 settimane. È quanto si legge in un rapporto del Dipartimento federale dell'interno e del Dipartimento federale degli affari esteri, che però non manca di segnalare le lacune ancora da colmare.

Il rapporto traccia un bilancio e sottolinea i progressi più significativi compiuti in Svizzera negli ultimi 15 anni. Le donne hanno un livello d'istruzione più alto, sono più presenti sul mercato del lavoro, hanno diritto a un congedo di maternità di 14 settimane e possono legalmente interrompere la gravidanza nelle prime 12 settimane. A tutto questo si aggiungono i successi ottenuti con il finanziamento iniziale della custodia di bambini complementare alla famiglia e l'introduzione di assegni familiari federali e della perseguibilità d'ufficio della violenza domestica.

C'è ancora molto da fare - "Grazie al piano d'azione sono stati raggiunti molti obiettivi della parità", dice Sylvie Durrer, direttrice dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo (UFU). Ma resta molto da fare sia in Svizzera che all'estero. Le donne continuano a percepire salari più bassi soltanto a causa del loro sesso e la conciliabilità tra famiglia e professione è ancora lacunosa.

La quota di donne attive in politica ristagna dal 2007. Ai piani alti dell'economia le donne sono sottorappresentate e la violenza domestica è ancora molto diffusa, anche in Svizzera. Nella scelta della formazione, della professione e dello stile di vita, ragazzi e ragazze risentono ancora fortemente degli stereotipi di genere, a scapito dei loro reali desideri e delle loro capacità.

Il rapporto è stato redatto in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri. L'autonomia economica delle donne, la loro partecipazione alla politica e l'eliminazione della violenza di genere sono priorità comuni alla politica interna ed estera del nostro Paese.

Grazie al piano d'azione nazionale, la promozione della parità tra donna e uomo ha del resto potuto essere integrata nelle cooperazioni internazionali della Svizzera. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione, per esempio, nei suoi programmi bilaterali si impegna affinché donne e ragazze abbiano accesso paritario a formazione, lavoro e reddito.

L'idea del rapporto si deve alla ex consigliera nazionale Josiane Aubert (PS/VD). L'opuscolo, redatto dal Centro interdisciplinare per la ricerca di genere dell'Università di Berna è riccamente illustrato. Retrospettiva degli ultimi 15 anni, presenta per tutti i 13 temi, per esempio formazione, salute, economia o diritti umani, le cifre e i fatti più importanti, un bilancio dello stato di attuazione a livello nazionale e internazionale, i maggiori successi e le buone pratiche e, sotto forma di raccomandazioni, gli obiettivi per il futuro.

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE